Le tensioni in Medio Oriente
preoccupano l'agricoltura italiana. "I prezzi dell'energia
aumentano in maniera determinante e incidono sui costi di
produzione. Pensiamo per esempio ai prezzi dei fitofarmaci, dei
pesticidi, che sono agganciati al prezzo del gas. Pensiamo poi
ai prezzi delle materie prime. La
bolletta energetica pesa in comparti come la zootecnica e le
coltivazioni in serra, che sono energivori. Per il conflitto in
Israele sono ancora più preoccupata che non nel caso
dell'Ucraina soprattutto per l'escalation che potrebbe esserci",
ha osservato Annamaria Barrile, direttore generale di
Confagricoltura, a margine di un evento nell'ambito della Wine
Week a Milano.
Per rispondere alla sfida "Solo oggi stiamo avviando una
politica di filiera che è l'unico modo per controllare la
dinamica dei prezzi. L'inflazione strozza l' industria e quindi
strozza l'agricoltura. Si deve ragionare su una strutturazione
dei rapporti di filiera che garantisca uno spostamento
dell'asticella al rialzo".
Interpellata sulle attese di Confagricoltura per la manovra in
vista del Consiglio dei ministri di lunedì Barrile ha affermato
che "aspettiamo con trepidazione un intervento sul cuneo fiscale
dato che il costo del lavoro condiziona la produttività delle
imprese agricole". "Il comparto agricolo beneficia poi di misure
generali come industria 4.0 che oggi torna come industria 5.0 e
che permetterà di fare investimenti e di aumentare la
produttività. Quello è il cantiere su cui Confagri punta di più
piuttosto che su interventi a pioggia", prosegue Barrile
ricordando che c'è un altro tema centrale ed è la gestione del
rischio in agricoltura: "ci aspettiamo l'avvio di un tavolo per
il rischio assicurativo in agricoltura per ragionare su come
gestirlo".
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