Con questa finalità è nata la "Carta Fvg", presentata oggi a Trieste dal presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin. Le proposte contenute nel documento si possono sintetizzare in sei punti.
Il primo mira a bloccare l'introduzione del sistema di etichettatura Nutriscore così come è concepito. Il secondo intende promuovere una nuova formulazione dell'etichetta nutrizionale in linea con i principi delle strategie dell'Unione Europea per realizzare un sistema adatto a orientare il consumatore verso scelte consapevoli. Il terzo riguarda la richiesta di interventi legislativi che vietino la produzione, la commercializzazione e l'uso del cibo sintetico, partendo dal fatto che non c'è ancora nessuna garanzia che i prodotti chimici utilizzati in questi processi siano sicuri. Il quarto sollecita di agire, insieme a Parlamento nazionale, Governo ed europarlamentari, per recapitare le proposte dei Consigli regionali italiani all'attenzione delle istituzioni europee, creando una sorta di "alleanza di principi" con le regioni dei Paesi mediterranei in particolare, le cui filiere agroalimentari rischiano di essere penalizzate. Il quinto punto propone che i Consigli regionali si facciano promotori di un nuovo piano strategico che sfrutti la varietà delle filiere produttive e di eccellenza dell'agroalimentare italiano e identifichi un modello di sviluppo sostenibile futuro per le aree rurali, per nuove prospettive di crescita e benessere. Il sesto punto delle proposte della Carta, suggerisce di elaborare un "Pacchetto vita", per formare le nuove generazioni, da un lato con azioni educative per trasmettere i valori economici e sociali alle spalle delle filiere produttive tradizionali, dall'altro organizzare attività di orientamento scolastico e professionale e di rafforzamento degli istituti tecnici agrari e dei corsi universitari e post laurea, per incrementare la conoscenza delle opportunità imprenditoriali e occupazionali collegate all'agroalimentare.
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