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Agricoltura: Istat, -20% aziende di under 35 in ultimi 10 anni

Più digitalizzate e competitive ma ancora troppo poche

Redazione ANSA ROMA

Ci sono meno aziende agricole ma più grandi, meno terreni di proprietà, più multifunzionalità; ma anche maggiori difficoltà nei processi di innovazione rispetto agli altri settori economici: ritardo nella digitalizzazione, inadeguata formazione professionale del capo azienda, forti discrepanze territoriali.

Ma soprattutto c'è una perdita di circa il 20% delle aziende guidate da under 35 negli ultimi 10 anni: nel 2020 sono 104.886, erano 186.491 nel 2010. Sono i nuovi dati rilevati dall'Istat nel 7° Censimento generale dell'Agricoltura che, insieme a quelli già pubblicati, aggiungono elementi alla fotografia del nostro settore agricolo. Questo Censimento, l'ultimo a cadenza decennale per il settore Agricoltura, ha raccolto, dal 7 gennaio al 30 luglio 2021, informazioni su tutte le aziende agricole presenti in Italia, ad oggi 1.133.023.

Dai nuovi dati emerge come l'agricoltura italiana si stia orientando verso un modello gestionale più moderno rispetto al passato. E tra gli sforzi di dinamismo e gli ostacoli incontrati un elemento risalta in particolare: la presenza dei giovani nel settore agricolo (fino a 40 anni), che tuttavia, sottolinea l'Istat non riescono ancora a decollare nel proprio ruolo.

Dal 2010 al 2020 la percentuale di aziende agricole con capo azienda giovane è scesa dall'11,5% al 9,3%. Ma è comunque interessante il profilo che ne emerge, perché i capo azienda giovani tendono a guidare particolari tipologie di aziende, fortemente caratterizzate da alcuni fattori identificativi: sono soprattutto aziende più grandi della media, con terreni in affitto e non di proprietà, con almeno un'attività connessa, propense alla pratica biologica e verso la commercializzazione, estremamente digitalizzate (le aziende informatizzate dei giovani sono il 33,6% contro il 14,0% dei non giovani) e innovative (il 24,4% dei giovani ha realizzato innovazioni contro il 9,7% dei non giovani). Inoltre, il capo azienda giovane ha un titolo di studio più elevato della media (solo uno su cinque non va oltre la licenza elementare, rispetto ai tre su cinque tra i capo azienda over 40) e frequenta corsi di aggiornamento (il 46,5% ha frequentato almeno un corso di formazione; fra gli over 40 il 27,2%).

Dunque le imprese agricole giovani sono più digitalizzate, multifunzionali e competitive ma ancora troppo poche per tenere il passo con un settore che offre invece molte potenzialità.

Questa, sottolinea l'Istat "è una tendenza che segnerà l'imprenditoria agricola italiana futura caratterizzando l'evoluzione degli imprenditori e, in generale, della forza lavoro agricola".

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