Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Peste suina: Cia, ok a nuove misure a Roma, ma servono indennizzi

No a stallo Piemonte, in 3 mesi abbattuti solo 500 dei 50mila

Redazione ANSA ROMA

Bene le misure più restrittive nella zona rossa per cattura e abbattimento dei cinghiali, ma restano decisive la chiarezza nei provvedimenti e la rapidità nei criteri da scegliere per evitare la rapida diffusione della Peste suina africana che potrebbe dilagare dal Lazio e invadere la Maremma e il Centro Italia, contagiando la popolazione suina nazionale. A dirlo è il neopresidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, secondo il quale occorre evitare di replicare le modalità attuate in Piemonte dove, a 3 mesi dall'ordinanza ministeriale, sono stati abbattuti solo 500 dei 50 mila cinghiali stimati nell'area rossa. Per Cia resta comunque fondamentale il reperimento di nuove risorse per indennizzare al 100% allevatori e agricoltori romani che si trovano nella zona sottoposta a restrizioni. Un'area dove si stimano 10 milioni di danni per circa 200 aziende, che vanno dai costi della macellazione d'emergenza dei suini al divieto di movimentazione e commercializzazione delle carni e dei foraggi.

Gli allevatori avranno bisogno di risorse anche per far fronte agli interventi strutturali per la costruzione delle recinzioni in materia di biosicurezza, fa presente Fini, che non ritiene sufficienti i 50 milioni stanziati dal Decreto governativo, risorse, peraltro, ancora non liquidate alle aziende in Piemonte e Liguria. Ma il presidente chiede anche un diretto coinvolgimento degli agricoltori nelle decisioni che dovranno essere prese nell'immediato; dalla gestione del selvatico alla protezione degli allevamenti, dalle programmazioni delle macellazioni dei suini - capi da abbattere anche se perfettamente sani - agli aiuti economici da destinare agli operatori. 

Oipa,cinghiali abbattuti rischio finiscano a tavola
E' stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di sabato 21 maggio l'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza peste suina, Angelo Ferrari "misure di controllo e prevenzione della peste suina africana nella Regione Lazio". Lo rende noto l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che evidenzia come nell'art. 3 sia previsto che i cinghiali abbattuti zona confinante con la zona infetta, con le modalità che saranno stabilite entro 30 giorni, "possano finire nel piatto". Testualmente: "I capi cacciati possono essere destinati all'autoconsumo esclusivamente all'interno della stessa zona di attenzione e solo se risultati negativi ai test di laboratorio per ricerca del virus Psa". L'Oipa annuncia che "esaminerà a fondo il provvedimento appena pubblicato per valutarne l'impugnazione". "Non solo si apre la caccia al cinghiale fuori stagione alle porte di Roma, ma si consente anche di farne carne da macello per trasformarla in salsicce e bistecche - commenta la delegata dell'Oipa di Roma, Rita Corboli - .Per sei esemplari trovati positivi al virus della peste suina, non pericolosa per l'uomo, si farà strage. Prima ripopolano a uso e consumo dei cacciatori, poi decidono il 'depopolamento' sulla pelle di esseri senzienti senza considerare misure alternative". 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Modifica consenso Cookie