(ANSA) - ROMA, 12 APR - La sostenibilità è il tema del
momento, a partire dalla politica comunitaria. E l'Italia del
vino si è mossa prima e meglio di molti altri Paesi, come
attesta il progetto del 2015 di Federdoc e Gambero Rosso che, in
partnership con altri soggetti sensibili all'argomento, diedero
vita a Equalitas, una società con il compito preciso di
predisporre uno standard di sostenibilità basato sui tre
pilastri fondamentali della sostenibilità stessa: sociale,
ambientale ed economico. L'edizione Vinitaly 2022, ha
evidenziato non solo l'importanza di una sfida dalla quale
dipendono gli equilibri del nostro pianeta ma anche il ruolo che
in questo contesto è stato e continua ad essere svolto dai
Consorzi di Tutela, autentici guardiani del territorio e
fondamentali veicoli in termini sociali ed economici. "I
Consorzi di Tutela hanno un ruolo significativo nella
promozione, valorizzazione e tutela dei nostri vini, sia in
Italia che all'estero - ha ricordato il Sottosegretario alle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali, . Gian Marco
Centinaio -.. Hanno subito compreso l'importanza della
sostenibilità, non solo ambientale ma coniugata anche con quella
economica e sociale, un percorso virtuoso che aiuterà il settore
a mantenere la propria leadership a livello internazionale".
"Le Denominazioni di Origine italiane continuano a rappresentare
un unicum in termine di qualità, varietà e tracciabilità - ha
spiegato Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc - e anche
un riferimento per i consumatori di tutto il mondo che
evidenziano sempre più la loro propensione per l'acquisto di
prodotti sostenibili. I Consorzi si sono mossi in questa
direzione virtuosa e continuano a farlo con crescente impegno.
Anche per questo colpiscono in modo negativo alcune recenti
riforme che depotenziano di fatto il legame tra le Iv e le
politiche di sviluppo rurale".
Del resto "oggi essere buoni conviene - ha commentato Ermete
Realacci, Presidente Fondazione Symbola - non solo è bello e
giusto muoversi nei parametri della sostenibilità ma tutto
questo offre anche un ritorno in termini di immagine ed
economici. In questo momento il consumatore mondiale collega il
concetto di sostenibiliità a quello di qualità e questo
rappresenta una chance enorme per il nostro Paese che, in
effetti, è all'avanguardia su questi temi." "Per un Consorzio,
così come anche per un'impresa, il rispetto di requisiti di
sostenibilità sociale ed economica è ormai un must - ha detto
Michele Manelli, Vice Presidente Equalitas - E possiamo dire
con orgoglio che lo standard Equalitas, in tal senso, ha fornito
e continua a fornire una straordinaria spinta propulsiva".
"Abbiamo aderito sin da subito alla stesura del "Primo Rapporto
sulla Sostenibilità del Vino - ha concluso Paolo Cuccia,
presidente Gambero Rosso - da cui è nata Equalitas. In meno di
un decennio, anno dopo anno, abbiamo visto aumentare le adesioni
da parte del comparto produttivo. A oggi sono 120 le aziende che
aderiscono a questo sistema di rating, da molti giudicato il più
avanzato a livello internazionale. Un primato importante per il
Made in Italy su un tema determinante per il futuro del mondo".
(ANSA).
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