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Censis-Enpaia, per 96,1% agricoltura è un mondo dinamico e vitale

Per 86,5% in campi e agriturismo c'è nuova occupazione giovanile

Redazione ANSA ROMA

- Il lavoro nei campi non è più ritenuto di ripiego nel comune sentire degli italiani che anzi in larga misura, il 96,1%, reputa l'agricoltura importante per l'economia italiana, l'86,5% la considera fonte essenziale di posti di lavoro e il 90,9% la ritiene utile per la promozione e l'attrattività turistica dei territori. Dal Rapporto dell'Osservatorio sul mondo agricolo dal titolo "Il valore dell'agricoltura per l'economia e la società italiana post Covid-19" di Censis e Enpaia, presentato su Youtube e avviato prima dell'emergenza sanitaria, emerge la convinzione da parte degli italiani che l'agricoltura non è più il mondo residuale che l'ha caratterizzata in passato e all'arrivo della pandemia si è dimostrata in buona salute, dinamica e vitale, strategica per l'economia italiana, il turismo e lo sviluppo occupazionale tra i giovani. Un mondo di 732 mila imprese attive, quasi 900 mila addetti, 44 miliardi di euro di export con +26,2% reale nel 2014-2019 (+15,9% del totale economia).

L'elevata reputazione sociale dell'agricoltura tra gli italiani li porta ad avere alte aspettative sul suo ruolo nel dopo Covid-19: secondo l'89,2% degli italiani si tratta di un settore produttivo che, grazie all'attività di imprese e agriturismo, offre ampi margini di crescita e ripresa economica. Buone prospettive, poi, anche sul fronte della creazione di nuova occupazione: per l'87,9% degli italiani nel post Covid-19 l'agricoltura sarà motore per la creazione di nuovi posti di lavoro e di opportunità di fare impresa, anche per i giovani. La pensano così, precisa il rapporto Censis-Enpaia, l'87,5% dei residenti nel Nord-Ovest, l'88,2% nel Nord-Est, l'85,6% nel Centro e l'89,5% nel Sud-Isole. (ANSA).

Per Giuseppe De Rita, presidente del Censis: "Il Covid-19 è stato un importante stress test anche per l'agricoltura, che veniva da un lungo periodo positivo di rigenerazione in cui si è imposta come traino della filiera del cibo. Anche nel clima di paura e incertezza del post Covid, l'agricoltura resta strategica per creare nuove imprese e occupazione aggiuntiva. Dovrà però fare i conti con consumatori molto cauti nella spesa, che non transigono su qualità e sicurezza dei prodotti". E secondo il presidente di Enpaia, Giorgio Piazza: "I dati emersi dall'Osservatorio Enpaia-Censis rafforzano una tendenza positiva del comparto agricolo che è un settore fondamentale e strategico del nostro sistema-Paese. L'agricoltura italiana, infatti, ha un valore aggiunto molto alto, il secondo in Europa con 34,6 miliardi di euro, ed esprime una classe imprenditoriale capace di fare investimenti e produrre cibo di qualità".

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