Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Assosementi, tracciabilità a rischio, -12% semi certificati

Assosementi, tracciabilità a rischio, -12% semi certificati

Anonime 50% colture frumento duro, sostenere quelle tracciate

01 dicembre 2017, 13:34

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Continuano a calare del 12% rispetto all'anno scorso le richieste di certificazione di sementi di frumento duro in Italia, con il risultato che oltre il 50% degli ettari coltivati è a rischio tracciabilità. A lanciare l'allarme è Assosementi, l'associazione che riunisce le imprese sementiere italiane, nell'evidenziare che già nella campagna scorsa era stato impiegato seme non certificato superiore al 50% della superficie coltivata.

''Senza seme certificato non ha senso parlare di tracciabilità - afferma Franco Brazzabeni, presidente della Sezione cereali di Assosementi - secondo i numeri diffusi dal Crea-Dc, l'ente responsabile della certificazione delle sementi in Italia, infatti, le domande dei cartellini ufficiali per la campagna cerealicola in corso vivono una fase di stagnazione''.

A preoccupare è soprattutto il comparto del frumento duro, fa sapere il presidente, dove le richieste di certificazione ammontano ad appena 178 mila tonnellate; un dato allarmante, tanto più che si tratta della materia prima da cui si ottiene la pasta, simbolo di italianità nel mondo. ''Le criticità del settore cerealicolo vanno affrontate in un contesto di filiera, con il seme certificato come denominatore comune - aggiunge Brazzabeni - il cui uso assicura evidenti vantaggi ad agricoltori, stoccatori, trasformatori e anche ai consumatori, oggi sempre più attenti alla piena tracciabilità delle produzioni''.

Il presidente, quindi, auspica che il lavoro delle istituzioni si muova sempre di più verso il sostegno delle produzioni tracciate e favorisca le sinergie di filiera dei prodotti made in Italy, nelle quali il seme certificato deve rappresentare la base irrinunciabile.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza