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Azienda umbra Coricelli respinge contestazioni olio

Azienda umbra Coricelli respinge contestazioni olio

Pronti a contro-deduzioni per confermare "correttezza condotta"

SPOLETO (PERUGIA), 11 novembre 2015, 18:57

Redazione ANSA

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Respinge le contestazioni mosse ed intende produrre "le proprie adeguate contro-deduzioni che non potranno altro che confermare la correttezza della propria condotta" l'azienda olearia spoletina Pietro Coricelli coinvolta nell'indagine della procura di Torino sul presunto falso extravergine d'oliva. In una nota rassicura poi "tutti i propri consumatori, e più in generale tutte le parti interessate, che i prodotti da essa posti in commercio in passato, ora, e come sempre sarà in futuro rispettano tutti i più elevati standard di qualità in ossequio alle più stringenti normative in vigore". Secondo la Coricelli, le verifiche fatte sia dalla rivista "Il Test" sia successivamente dai Nas di Torino su incarico della procura "si fondano esclusivamente su una prova di assaggio del prodotto". "Tali verifiche, sebbene condotte da assaggiatori professionisti - aggiunge -, sono ormai da più parti ritenute insufficienti in quanto trattasi di un metodo di analisi soggettivo, non ripetibile e non riproducibile. Le risultanze delle analisi pubblicate dalla rivista "Il Test" sono state già da tempo contestate dall'azienda e fatte oggetto di querela presentata presso la procura della Repubblica di Spoleto. Sul punto, a riprova della sostanziale scarsa affidabilità della prova di assaggio, è curioso notare che le risultanze della rivista 'Il Test' si riferivano a nove aziende, due delle quali non vengono tuttavia riportate nel comunicato della procura della Repubblica ripreso dalle fonti di stampa". Secondo l'oleificio umbro "il lotto oggetto di contestazione, prima di essere posto in commercio, è stato oggetto di accurate analisi, sia da parte dell'azienda, che da parte di laboratori esterni accreditati, che ne hanno confermato la conformità qualitativa". La Coricelli sostiene poi che la magistratura piemontese "si limita, sulla base di metodi di accertamento appunto discutibili, a contestare che l'olio posto in commercio sia 'vergine' anziché 'extra-vergine'".



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