"Adesso implementeremo in maniera
abbastanza importante i fondi non solo per lo smaltimento" del
granchio blu, "ma anche per la protezione delle aziende di
mitilicoltura, che rischiano la scomparsa, e anche il ristoro
quando avremo il dato certo sul danno reale che emerge rispetto
alle aziende". Lo ha annunciato il ministro dell'Agricoltura,
della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco
Lollobrigida, intervenendo al forum Risorsa mare promosso a
Trieste dal ministero per la Protezione civile e le Politiche
del mare e da The European House Ambrosetti.
Il ministro ha quindi fatto un riferimento al mondo della
ricerca: "La nostra scienza dovrebbe disporre alcuni modelli che
affrontano pragmaticamente quello che può accadere e mettano in
condizione la politica di sapere, tra le varie ipotesi in campo,
come agire. Il granchio blu mica è arrivato l'altro ieri, sono
20 e 30 anni che è arrivato nelle nostre acque. E quest'anno si
è moltiplicato in maniera esponenziale:
la scienza dovrebbe dirmi com'è che si è moltiplicato così.
Purtroppo - ha osservato - lì abbiamo un po' di debolezza. Da
questo punto di vista il sistema non ha funzionato".
"La politica - ha concluso - risponde per quello che può
fare: afferma in termini economici la necessita di aiutare i
bioregolatori, in questo caso i pescatori. Il 7 agosto è stato
fatto un decreto con fondi stanziati retroattivi, che
intervengono nello smaltimento del granchio. Ma il granchio blu
è anche un bene consumato" e quindi "abbiamo agito in maniera
veloce" lanciandone la sua consumazione.
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