Attivare in tempi strettissimi un tavolo di monitoraggio con le Regioni interessate per elaborare stime dei mancati redditi e predisporrei sostegni per tutti i settori danneggiati dal provvedimento contro la peste suina. Lo chiede Regione Liguria in una lettera firmata dal presidente Giovanni Toti e dal vicepresidente e assessore all'Agricoltura e alla Caccia Alessandro Piana inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli a seguito dell'ordinanza emanata dal governo con l'individuazione di una 'zona rossa' tra le province di Savona e Genova in cui sono vietate per sei mesi le attività venatorie e le altre attività all'aperto.
"La situazione della peste suina sta destando grande preoccupazione - afferma Toti - soprattutto alla luce di un grande mercato italiano di export della carne di maiale che vale 6 miliardi. Cercheremo di quantificare eventuali danni per chiedere al governo adeguati ristori. Ci siamo attivati col governo per evitare danni al nostro entroterra".
"È fondamentale - aggiunge il vicepresidente Piana - sensibilizzare i Comuni dell'area interessata per garantire una corretta informazione alla popolazione. La stima è che nell'area ligure prevista dall'ordinanza, in cui ricadono 36 Comuni, ci sia una comunità di almeno 15-20 mila cinghiali. Fortunatamente la Peste suina non è in alcun modo pericolosa per l'uomo o per altre specie animali ma l'uomo può essere inconsapevolmente il vettore principale di diffusione del virus attraverso scarponi o vestiti che sono il primo veicolo di contagio". Regione Liguria sta già studiando una serie di possibili interventi da attuare nelle prossime settimane: "La perimetrazione attuale della zona rossa - aggiunge Piana - è di natura precauzionale, non appena possibile avvieremo un attento monitoraggio delle zone interessate, partendo dal perimetro esterno e procedendo verso l'interno, coinvolgendo le forze dell'ordine, la protezione civile e anche i cacciatori per valutare, se non verranno trovate carcasse di cinghiali infette, una riduzione dell'area oggetto dei divieti e successivamente procedere con gli abbattimenti selettivi".
Anche le forze politiche di opposizione in regione hanno chiesto ristori per le attività danneggiate.
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