Per non far morire di
sete i propri animali e provvedere alla loro igiene e a quella
delle stalle hanno dovuto comprare l'acqua e farla arrivare con
le autobotti. Gli allevatori di Monte Sant'Angelo nel Foggiano
sono lo specchio di quanto sta avvenendo in tutto il Gargano e
in più parti della Puglia. Nella città dei due siti Unesco,
l'invaso di medie dimensioni che serviva gli allevamenti è
completamente prosciugato. "Di periodi siccitosi ne abbiamo
vissuti molti, anche negli anni scorsi, ma una situazione del
genere davvero non si era mai vista prima", spiega Leonardo
Santucci, componente del comitato esecutivo di Cia agricoltori
Italiani Capitanata, allevatore di Monte Sant'Angelo.
L' amministrazione comunale di Monte Sant'Angelo andrà
incontro agli allevatori offrendo loro dei ristori per coprire
in tutto o almeno in parte le spese suppletive dovute
all'acquisto delle risorse idriche. Gli allevatori hanno chiesto
anche un potenziamento del servizio veterinario, che d'estate va
in crisi e mette in grandi difficoltà le attività zootecniche.
"La mancanza d'acqua si sta rivelando la più dura e
drammatica emergenza degli ultimi 10 anni - ha dichiarato Angelo
Miano, presidente di Cia Capitanata -. La provincia di Foggia,
che pure dovrebbe essere l'area pugliese con meno problemi
rispetto alle altre per quanto riguarda l'approvvigionamento
idrico, disponendo di più invasi, sta soffrendo moltissimo
perché le dighe evidenziano un deficit d'acqua spaventoso
rispetto sia allo scorso anno che a quelli precedenti".
"Occorre un piano idrico-irriguo totalmente rinnovato -
spiega Nicola Cantatore direttore provinciale di Cia - perché i
cambiamenti climatici hanno stravolto tutto. I danni causati
all'agricoltura dalla siccità sono già pesantissimi e, se le
cose non cambiano, la situazione potrebbe ulteriormente
peggiorare nei prossimi anni".
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