Un documento per la "solidarietà e
la sostenibilità inclusiva" nell'area del Mediterraneo, vero hot
spot per le sfide ambientali, per il clima, per la salute, anche
a tavola. A lanciarlo da Napoli è l'Osservatorio
Euro-Mediterraneo e Mar Nero con l'associazione FareAmbiente, ed
è sottoscritto da esperti universitari italiani e del Marocco, e
dal mondo dell'informazione. L'occasione il convegno 'Democrazia
& Transizione Ambientale, esperienze Euro-Mediterranee' che ha
avuto come filo conduttore la richiesta di pace, in un momento
drammatico come questo che stanno vivendo le popolazioni in
medio oriente, e quella di superare il catastrofismo anche
dell'informazione. "Le politiche ambientali - ha detto il
presidente di Fareambiente e Università della Campania
Vanvitelli, Vincenzo Pepe - devono tendere più alla scienza ed
essere meno fondamentaliste. Dobbiamo lavorare alla continua
ricerca di equilibrio e ragionevolezza. I sì o i no a priori non
esistono nel campo della transizione ambientale. Nell'area del
Mediterraneo vanno messi al centro sociale e inclusione che
possono fare di queste politiche sull'ambiente e sulla salute il
nostro futuro. Ecco perché il documento. Oggi da Napoli vogliamo
partire per contribuire a u nuovo metodo".
Tra i temi al centro del seminario, organizzato da Fondazione
Its Bact Academy, Osservatorio Euro-Mediterraneo, Fondazione
Gian Battista Vico e Università della Campania Vanvitelli,
transizione green e politiche di sostenibilità ambientale tra
innovazione e conservazione; ruolo della comunicazione
istituzionale e aziendale. Si è parlato di dieta Mediterranea, e
della scarsa consapevolezza nei cittadini, di orientamento dei
consumatori e del biologico. Tra i relatori Aniello Di Vuolo,
presidente Its Bact Academy; Paolo Lanzoni, press office manager
Sace; Roberto Russo, presidente Fispmed e coordinatore
dell'Osservatorio Euro Mediterraneo; Anna Rea, presidente Adoc.
Per la parte accademica, i docenti dell'Università Vanvitelli
Domenico Amirante, Carmine Petteruti, Luigi Colella con la
partecipazione di Giovanni Cordini (Università di Pavia) e
Mihaela Gavrila (Università La Sapienza-Roma), e docenti
dell'Università Mohammed V de Rabat collegati dal Marocco.
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