- ROMA - Mangiare la pizza come andare a teatro, in un pieno di belle suggestioni per tutti i sensi.
Succede a Vico, nel cuore di Roma, al piano terra di Palazzo Rondanini, tra il Pantheon e i palazzi della politica: Camera e Senato. Un nuovo tempio della pizza d'autore nato dall'incontro tra la famiglia Coccia, che fa capo a Enzo, tra i massimi protagonisti della pizza napoletana, e la famiglia De Angelis, proprietaria di hotel di lusso in Italia e all'estero. Un progetto basato su valori comuni come la cultura mediterranea, l'artigianalità nel piatto e negli arredi, la famiglia, la valorizzazione della qualità e l'attenzione al dettaglio. Una sommatoria che ha fatto nascere una pizzeria fuori dal comune, dove si sta bene in tavoli ben distanziati, l'ospitalità è garbata e ci si sente nel bello, con unicità alle pareti come i particolari di un carro siciliano appartenuto alla famiglia Florio, affreschi sul soffitto e a tavola selezionati vini.
Stile contemporaneo che sa valorizzare l'approccio conviviale e pop del mondo della pizza. Voce narrante del menu è Enzo Coccia,uno dei massimi interpreti della Margherita & Co. che, a Napoli nel suo locale "La Notizia" come a Roma, pone una maniacale attenzione verso le procedure di impasto tanto da averle codificate. Siamo davanti a un artigiano che seleziona scrupolosamente le materie prime da utilizzare studiando testi storici e curiosando nelle cucine degli chef, intransigente sulla qualità della materie prime. Un sommelier formatosi all'Ais di Napoli che tra i primi ha proposto l'abbinamento pizza e vino. Negli spazi ideati dalla famiglia De Angelis, proprietaria di una catena di hotel di lusso a livello nazionale e internazionale, si respira il senso del lusso fatto di cose semplici ma vere. "Ho capito - racconta Paola De Angelis -che la carta vincente per una ristorazione di qualità senza troppi fronzoli sta nel piacere di mangiare una buona pizza in un ambiente raffinato ma semplice, abbinata a una carta dei vini fornita o un cocktail ben fatto".
"L'insegna, Vico, evoca le iniziali del mio nome e cognome ma è una metafora della vita. La storia della pizza napoletana nasce tra i vicoli dove il popolo napoletano per sfamarsi e sopravvivere si inventa il cibo di strada. Gli americani lo hanno chiamato Street Food ma noi mangiamo questa pietanza dalla fine del Settecento" ribadisce Coccia.
La carta dei vini conta circa 130 etichette. Imperdibili i fritti e gli antipasti per stuzzicare l'appetito, per poi concedersi a fine pasto una gustosissima pizza tradizionale, la Margherita, o i dolci che evocano il mondo delle fiabe.
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