Almeno il 10% delle imprese della ristorazione sono a rischio chiusura, a causa del caro energia in Europa. Traballano soprattutto quelle più giovani e meno patrimonializzate. Lo affermano, in un comunicato, Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi e Fic, la Federazione italiana Cuochi.
"Tutti i settori produttivi del Paese sono in ginocchio.- sottolinea Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio - Ma se le imprese a monte della filiera riescono a scaricare gli extra-costi sugli altri anelli della filiera, bar e ristoranti non possono farlo con facilità perché i consumatori non sono imprese". Non bastano, secondo le associazioni, le iniziative virtuose degli imprenditori, decisi a contenere consumi e costi.
"Occorre, un intervento per potenziare il credito di imposta sui consumi di gas ed elettricità, portandolo al 50%" per coprire parte degli aumenti" e mitigare le disparità tra le aziende, si legge nella nota.
Per la sopravvivenza delle imprese, aggiunge Rocco Cristiano Pozzulo, presidente Fic, serve "un tetto al prezzo del gas a livello comunitario e soprattutto una modalità diversa di fissare il prezzo dell'energia elettrica".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA