L'Ungheria ha notificato alla Commissione europea un decreto che dà allo Stato il diritto di prelazione e acquisto in caso di esportazione di materie prime cerealicole "di importanza strategica". Una misura che rischia di rallentare il mercato interno visto che, come si legge nella comunicazione inviata a Bruxelles, "l'esportazione di cereali dall'Ungheria deve essere preventivamente notificata" alle autorità pubbliche che ne valuteranno la compatibilità con le esigenze di approvvigionamento del mercato interno dei mangimi e dei prodotti alimentari.
Se lo riterranno necessario, le autorità nazionali potranno esercitare "il diritto di prelazione o acquisto".
Ue a Ungheria, su cereali evitare restrizioni non necessarie
"La libera circolazione di beni e servizi nel mercato interno è la nostra risorsa più importante per garantire gli approvvigionamenti in tutta l'Ue" e "eventuali misure restrittive devono essere limitate allo stretto necessario e rigorosamente proporzionate". Lo ha detto un portavoce della Commissione europea circa il decreto ungherese che introduce un sistema di autorizzazioni all'export dei cereali in quanto "derrate agricole strategiche". "La Commissione sta attualmente valutando questa notifica", dice il portavoce che però puntualizza come sia "della massima importanza che le misure nazionali non vadano a scapito dei nostri principi e valori fondamentali enunciati nei Trattati". "Stiamo lavorando insieme per garantire una risposta coordinata a livello dell'Ue per affrontare le sfide attuali - continua il portavoce - in tempi così difficili, abbiamo la responsabilità di affrontare queste sfide a testa alta e uniti".