Decide di produrre vini, ma essendo a digiuno di tecniche agronomiche, parte per Bordeaux, in Francia, dove apprende l'importanza del terroir. A Trinoro scopre di avere terreni argillo-calcarei e ghiaiosi molto simili a quelli della zona bordolese del St. Emilion. Da qui la scelta di piantare vigne nello stile del Bordeaux.
Poi nel 2000 la visita in Sicilia dove si innamora dell'Etna.
Franchetti decide così di restaurare un antico baglio con cantina sulle pendici del vulcano, a circa 1000 metri di altezza sopra alla piccola frazione di Passopisciaro nel comune di Castiglione di Sicilia. Il suo arrivo sull'Etna ha contribuito alla rinascita della viticoltura a partire dal Nerello Mascalese, e alla scoperta dei vini etnei da parte del mercato internazionale. Tra i risultati conseguiti sull'Etna da Franchetti anche la creazione dei vini di Contrada, sul modello dei cru di Borgogna, e l'ideazione del festival internazionale del vino 'Le Contrade dell'Etna'.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA