(ANSA) - ROMA, 19 NOV - In Italia è scattato quasi 1 allarme alimentare al giorno con 297 notifiche inviate all'Unione Europea durante il 2020, delle quali solo 56 (19%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, mentre 160 provenivano da altri Stati dell'Unione Europea (54%) e 81 da Paesi extracomunitari (27%). E' quanto emerge dal dossier Coldiretti su "La black list dei cibi più pericolosi" presentato al XIX Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'alimentazione sulla base delle rilevazioni dell'ultimo rapporto del Sistema di allerta rapido europeo (Rasff). In Italia, sottolinea la Coldiretti, oltre otto allarmi alimentari su dieci sono causati da cibi provenienti dall'estero (81%). E c'è solo l'imbarazzo della scelta, dai semi di sesamo dell'India di moda per le insalatone salutiste, alla carne di pollo low cost dalla Polonia, dalla frutta e verdura turca al pepe nero brasiliano, fino all'ortofrutta, ai fichi secchi dalla Turchia alle ostriche francesi.
In testa alla classifica dei Paesi dai quali giungono i cibi più contaminati, ci sono l'India responsabile del 12% degli allarmi alimentar, la Turchia con il 10% e la Polonia (10%), ma preoccupazioni arrivano anche dalla Francia (6%), dall'Olanda (6%) e dalla Cina (6%). Un'emergenza quindi, sottolinea la Coldiretti, non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi si estende anche a quelli più ricchi. Non sorprende dunque che l'87% degli italiani voglia il divieto di prodotti provenienti da paesi privi di regole sociali, di sicurezza e sanitarie analoghe a quelle italiane e della Ue. (ANSA).
