L'agricoltura, e la vinificazione in particolare, sono influenzati dai satelliti e dalla Luna in particolare. Per raccontare la volta celeste e il legame tra vita terrena e ultraterrena l'azienda viticola "Caccia al Piano" celebra i suoi primi 20 anni di storia enologica a Bolgheri ospitando la mostra "Satelliti", curata da Giorgio Galotti.
Lungo la Bolgherese, la strada del vino del rinomato distretto toscano, la cantina della famiglia Ziliani, i produttori bresciani di Berlucchi, ha voluto ospitare da giugno una collettiva di cinque artisti, Ettore Favini, Alice Ronchi, Matteo Nasini, Renata De Bonis, Anders Holen, oltre a un contenuto speciale nella library delle annate storiche, che, visto il successo, è stata prorogata fino al 24 novembre. In piena raccolta delle olive. Per il presidente Paolo Ziliani e il project manager Francesco Lippini l'idea è quella di fare qualcosa di bello per tutti, un inedito racconto diffuso che porti un pubblico nuovo, e i giovani in particolare, a vivere e visitare gli spazi aziendali, dalla torre alla barricaia. Nel percorso espositivo "Satelliti" nato come una sperimentazione col patrocinio del Comune di Castagneto Carducci, ha precisato il curatore Galotti, gli artisti esplorano il legame che si può instaurare tra i movimenti del cosmo e il processo di vinificazione e prendono ispirazione dal ciclo vitale scandito dall'evoluzione della volta celeste. Ad esempio l'installazione di Matteo Nasini traduce in suono il moto di miliardi di stelle della via Lattea. E il visitatore può percepire il canto delle stelle che transitano sopra di noi. Già in cantiere per il 2024 nuove iniziative a Caccia al Piano di incontro col mondo dell'arte.
Con 24,5 ettari di vigneti, suddivisi in 4 aree della Doc Bolgheri - ad altitudini tra 40 e 180 metri .s.l.m. - ed una produzione che si attesta intorno alle 140.000 bottiglie annue, "la sfida della mia famiglia - ha detto Paolo Ziliani - mossa dal desiderio di sperimentare e produrre i grandi vini rossi di taglio bordolese, di levatura e carattere internazionale-sembra esser conseguita.
Un passettino alla volta - ha detto il presidente di Caccia al Piano, Paolo Ziliani - celebriamo due decenni dopo quella scintilla che ci ha fatto credere in Bolgheri, con il sogno di Franco Ziliani, il fondatore, che compie 20 anni. Adesso ci sentiamo pronti per poterci presentare a testa alta avendo raggiunto la qualità che inseguivamo". Sono così arrivati i risultati di questa fase di esplorazione e sperimentazioni, che sono parte integrante del Dna della famiglia franciacortina.
"Il nostro obiettivo, adesso, è quello di espandere il nostro brand investendo sempre di più sul territorio bolgherese, dove siamo tra i pochi a produrre anche in vigneti di collina, a San Biagio. Abbiamo appena concluso l'acquisizione di 5 ettari di terreno nella zona de Le Bozze, contigui ad alcuni vigneti già di nostra proprietà coltivati con uve Vermentino e Sauvignon Blanc. Questa tipologia di terreno, un misto di sabbie, limo, calcare e tufo, può dare eccellenti risultati anche sulle uve a bacca rossa. E' per questo che abbiamo deciso di piantare Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Sono convinto che tutto si possa spumantizzre, come dimostra l'acclamato "metodo classico" CaP Rosè a base di Syrah e Merlot, ma la natura deve fare il suo corso" conclude Paolo Ziliani, presidente di Caccia al Piano.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA