Una perdita secca di fatturato di almeno 15 milioni di euro all'Italia della pesca, con danni per pescatori e consumatori. E' il conto da pagare se dovesse andare in porto la proposta della Commissione europea che punta a ridurre nel 2021, di un ulteriore 15%, l'attività di pesca nel Mediterraneo Occidentale per i sistemi a traino praticati in Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia nord. A fare per la prima volta i conti del provvedimento, con l'ANSA, è Fedagripesca-Confcooperative. Evidenziano che questo pericolo riguarda anche Spagna e Francia.
Il primo risultato tangibile è un'invasione nelle tavole di prodotti importati, come gamberi tigre, vongole del pacifico e pangasio e meno merluzzi, gamberi rosa, triglie naselli e scampi. "A rischio ci sono oltre 14 mila giornate di lavoro - spiega Fedagripesca - ma i danni maggiori sicuramente li avrebbero i consumatori vendendo ridurre l'offerta di specie pregiata a vantaggio di altre, sicuramente più economiche, ma con un rapporto qualità-prezzo decisamente più basso, senza parlare della tracciabilità".
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