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Cibus: l'Italia raggiunge l'autosufficienza alimentare

Cibus: l'Italia raggiunge l'autosufficienza alimentare

Coldiretti, svolta storica spinta dall'emergenza Covid

ROMA, 31 agosto 2021, 10:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Italia raggiunge per la prima volta nella storia recente l'autosufficienza nella bilancia alimentare, con le esportazioni di cibi e bevande nazionali che hanno superato in valore le importazioni dall'estero, sotto la spinta del cambiamento nei consumi e nel commercio determinati dall'emergenza Covid. E' quanto emerge da uno studio della Coldiretti presentato a Cibus 2021. Una prima edizione del Salone che apre con 24,81 miliardi di vendite all'estero nel primo semestre, in aumento dell'12% rispetto all'anno precedente, che sorpassano le importazioni ferme nello stesso periodo a 22,95 miliardi, sulla base dei dati Istat.

Una svolta storica avvenuta sotto la spinta della "fame" di Made in Italy nel mondo, commenta il presidente Ettore Prandini, ma anche all'aumento del 7,6% degli acquisti degli italiani di prodotti che riportano in etichetta un legame con il Belpaese, pari a 8,4 miliardi di euro secondo l'Osservatorio Nielsen Immagino. All'estero le vendite sono sostenute soprattutto dai prodotti base della dieta mediterranea come il vino, la frutta e verdura, fresca e trasformata, ma non mancano casi eclatanti di successo come il caviale Made in Italy (+187% l'export). A livello nazionale però, fa notare la Coldiretti, resta da colmare il pesante deficit produttivo in molti settori dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l'alimentazione degli animali negli allevamenti.

In Italia, spiega la Coldiretti, è necessario potenziare la produzione per coprire il deficit del 64% del frumento tenero e del 40% per il duro destinato alla produzione di pasta; per quanto riguarda il mais il Paese copre il 53% delle proprie necessità, mentre per la soia il 31%. E se nelle stalle si munge il 75% del latte consumato, la produzione di carne copre il 55% del fabbisogno, ad eccezione per pollo e uova per le quali il Paese ha raggiunto l’autosufficienza e non ha bisogno delle importazioni. Con la pandemia da Covid, precisa la Coldiretti, si sono ricotti gli scambi commerciali, verificandosi accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per garantire l’alimentazione delle popolazione. Il risultato è la volatilità dei prezzi che non solo penalizza i produttori, ma mette in difficoltà anche l'industria di trasformazione a danno dei consumatori e dei produttori.


“Occorre cogliere le opportunità del Pnrr con la digitalizzazione delle aree rurali, il recupero terreni abbandonati, le foreste urbane per mitigare l’inquinamento per contrastare i cambiamenti climatici", afferma il presidente Prandini nel sottolineare che “per sostenere la crescita dell’enogastronomia Made in Italy occorre agire anche sui ritardi strutturali". Un deficit che ogni anno rappresenta un danno in termini di Pil per le minori opportunità di export, al quale si aggiunge il maggior costo della 'bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci con un aggravio di 13 miliardi all’anno secondo il centro studi Divulga.


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