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Zooprofilattico Venezie, test antifrode e 'app' sul pepe

Impronta digitale riesce a scoprire le adulterazioni

Redazione ANSA LEGNARO (PADOVA)
(ANSA) - LEGNARO (PADOVA), 10 GEN - Un test digitale per scoprire le adulterazioni del pepe nero, una delle spezie più diffuse e soggetta a numerose frodi commerciali, che possono avere anche conseguenze sanitarie per i consumatori, è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori del Laboratorio di chimica sperimentale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), con uno studio pubblicato sulla rivista Food Control.

Il pepe è un alimento particolarmente suscettibile ad adulterazioni, secondo solo all'origano, a causa di una filiera di approvvigionamento molto complessa e al fatto che sempre più spesso si commercializza in forma macinata. La frode più semplice e frequente consiste nell'aggiunta di sottoprodotti di scarto della pianta, che non hanno proprietà aromatiche.

Il metodo prevede l'acquisizione dell'impronta digitale del pepe mediante la spettroscopia del vicino infrarosso (Nir). La tecnica crea un profilo spettroscopico che riflette le caratteristiche chimiche del campione in esame. Mentre il pepe genuino ha un determinato profilo spettroscopico, quello frodato ne avrà uno differente: in altre parole, le "impronte digitali" tipiche del pepe nero autentico e di quello alterato sono diverse.

Il team di ricercatori ha creato una 'app' che con un solo click effettua un'analisi statistica, basata sull'algoritmo "Lasso" (Least Absolute Shrinkage and Selection Operator), dell'impronta digitale spettroscopica di ciascun campione di pepe analizzato. Un sistema "a semaforo" elabora il dato e restituisce all'operatore una probabilità di adulterazione (rosso) o di autenticità (verde) del pepe.

Questo metodo è stato sviluppato utilizzando centinaia di campioni di pepe macinato puro e adulterato, e ha permesso di verificare che la percentuale di adulterazione varia dal 5% al 35%. E' stato poi validato con dei set di campioni indipendenti, testato con differenti operatori, ottenendo ottimi risultati di specificità, accuratezza e sensibilità.

Il Laboratorio di chimica sperimentale ha già utilizzato questa tecnica in passato, trovando importanti applicazioni nell'ambito della tracciabilità dell'olio extravergine di oliva e nell'analisi merceologica degli alimenti, al fine di generare etichette nutrizionali nel settore dell'autocontrollo aziendale.

(ANSA).

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