Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Patate, pelarle o friggerle evita nausea da glicoalcaloidi

Patate, pelarle o friggerle evita nausea da glicoalcaloidi

Efsa,in adulti rischi per grosse quantità, prudenza in dieta bambini

ROMA, 18 agosto 2020, 15:39

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

 - Una scorpacciata di patate, soprattutto se con la buccia in cotture tipiche come il barbecue e alla brace, non è solo un attentato alla linea ma può causare nausea, vomito e diarrea. Sono i sintomi da avvelenamento da glicoalcaloidi, composti naturali presenti nelle piante delle Solanacee quali patate, pomodori e melanzane, su cui l'Efsa, l'Autorità per la sicurezza alimentare, ha valutato i rischi per la salute umana e animale, di alimenti e mangimi in particolare a base di patate e nei prodotti da esse derivati.

Secondo gli esperti dell'Authority con sede a Parma sussiste "un problema di salute per neonati e bambini piccoli, considerando sia i consumatori medi che quelli propensi a elevate quantità. Mentre tra gli adulti - precisa l'Efsa - esiste un problema di salute solo per i consumatori elevati".

L'avvelenamento da glicocalcaloidi può causare sintomi gastrointestinali acuti, come nausea, vomito e diarrea. Per evitare effetti indesiderati, dopo aver osservato un livello minimo di effetti avversi di 1 milligrammo per chilogrammo di peso corporeo al giorno, Efsa ricorda che sbucciare, bollire e friggere possono ridurre il contenuto di glicoalcaloidi nel cibo.

Ad esempio, pelare le patate può ridurne il contenuto tra il 25% e il 75%, bollire in acqua tra il 5% e il 65% e friggerle in olio tra il 20% e il 90%. In questo quadro torna utile anche la pratica di evitare il consumo di patate con germogli o con parti verdi dove si concentrano glicoalcaloidi come la solanina o la cachonina, nocive se ingerite in eccessive quantità.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza