"Se compri in valle, la montagna
vivrà. Acquistare sul territorio salva i negozi, i bar e salva i
paesi, con 200 al momento 'commercialmente desertificati' e 500
a rischio". Per questo è necessaria "un'azione concreta che
diventa politica, personale e comunitaria". E' quanto torna a
chiedere l'Uncem, l'Unione delle comunità montane, in vista
delle vacanze estive e non solo. "Ogni volta che sali, anche
solo per un'escursione breve, una gita, fermati in un negozio
del territorio. Nel negozio, nel bar, acquista - esorta
l'organizzazione - i prodotti tipici del paese dove ti trovi, da
portare a casa, per la tua escursione o per il tuo pic-nic. È un
segno di vicinanza al territorio e un atto di sostegno
all'economia locale. Grazie a quel gesto, la montagna vivrà e il
paese vivrà". "Con Lido Riba e Ferruccio Dardanello, guardando
all'esperienza francese, lanciammo per la prima volta questa
campagna 20 anni fa", informa ancora l'Uncem. "La situazione non
è migliorata. Pochi sanno che mentre la scuola salva il futuro
dei paesi, un bar o un negozio sono ancoraggio della comunità
nell'oggi. Sono decisivi. Un bar è luogo di comunità come la
chiesa e la farmacia, l'ufficio postale e il negozio. Eppure ce
ne sono sempre meno. Gdo (Grande distribuzione organizzata, ndr)
prima ed e-commerce oggi spingono verso una contrazione forte
dei negozi. Guardiamo alla Francia, che con il piano 1000 cafés
- Faisons (re)vivre les cafés de village, nel quadro del
programma France Ruralité, vuole salvare i suoi paesi. Partendo
dai bar. Fortunatamente molti Sindaci italiani investono in
questo. Non così a livello nazionale. Quando proponemmo come
Uncem un piano analogo per bar e negozi da salvare, nella
campagna elettorale delle scorse politiche, molti
'urbanocentrici' si misero a ridere dicendo che non serviva
salvare un bar. Non sanno quel che dicono. E non sanno che i
paesi non sono da 'borghizzare' e che le comunità hanno bisogno
di luoghi dove fare ed essere comunità", conclude l'Uncem.
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