Da un sondaggio effettuato su oltre
18mila aziende dell'industria e del retail, il 62,5% si è
dichiarato intenzionato a investire in sostenibilità ambientale,
nonostante le difficoltà di un mercato globale sempre più
volatile. E la sfida nel medio termine (3-5 anni) secondo il 50%
degli intervistati sarà riuscire a gestire la propria
transizione in modo da mantenere comunque alti i profitti.
La survey di Food, condotta nel periodo luglio
2023-ottobre 2023, ha svolto un'indagine su oltre 18.500 player
ed è stata presentata ieri a Milano in occasione dell'evento
Food Social Impact - Ecosistemi in transizione.
Per le aziende intervistate, tre i principali ambiti di
intervento: Circular economy, riduzione dei consumi energetici,
controllo delle emissioni di CO2. Nel complesso, secondo i dati
della survey, la sostenibilità ha ormai assunto pari rilevanza
rispetto alla profittabilità e la maggioranza delle aziende è
disposta a investire in innovazione per portare avanti il
processo di transizione. La partita si giocherà indubbiamente
sulla capacità di fare innovazione di prodotto (cruciale per il
43,8% degli intervistati), di attrarre i talenti (34,4%) e di
inserirsi in nuovi mercati (28,1%).
Alla richiesta di indicare le soluzioni ritenute più
efficaci per migliorare la sostenibilità dei processi produttivi
il 66% indica la circular economy e la riduzione degli sprechi;
il 59% è orientato verso la ricerca di fonti energetiche
rinnovabili, il 31% sui processi di controllo e compensazione
delle emissioni di CO2 e il 28% sulla gestione differenziata dei
rifiuti.
Relativamente alle azioni più rilevanti su cui investire, il 56%
del campione intervistato appoggia la selezione attenta dei
fornitori, il 44 % indica l'ottimizzazione della logistica, il
43% è a favore dei sistemi di tracciabilità, il 25% è orientato
verso la filiera corta con produttori locali e il 22% verso la
filiera corta in termini di numeri di intermediari.
Anche sul fronte del packaging si sta facendo molto. Il
65,6% degli intervistati ritiene l'impiego di materiali
riciclabili tra le soluzioni più efficaci adottate sino ad oggi,
assieme alla riduzione del numero degli imballi (59,4%) e alla
diminuzione del contenuto di plastica (34,4%). Per il momento
solo il 3% è favorevole alla totale eliminazione del pack e alla
conversione al prodotto sfuso.
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