Rallentano i listini del grano duro,
una delle materie prime della pasta. I prezzi scendono del 25%
rispetto ad un anno fa e dell'1% nella terza settimana di
ottobre sul mese precedebnte, registrando 383 euro a tonnellata.
E' quanto emerge da un''analisi di Borsa merci telematica
italiana (Bmti) sui dati delle Camere di commercio e delle Borse
Merci nazionali, realizzata in occasione del World Pasta Day che
si celebra il 25 ottobre .
Dopo gli aumenti registrati a luglio, in avvio di campagna
commerciale, legati ai problemi qualitativi del raccolto causati
dalle piogge tra maggio e metà giugno, il mercato della materia
prima (il grano duro) e del semilavorato (la semola) utilizzati
per produrre la pasta ha mostrato una fase di debolezza. I
ribassi della materia prima hanno determinato una riduzione,
seppur di lieve entità, anche per la semola che, nella terza
settimana di ottobre scendono dell'1% sul mese e del 21,7%
sull'anno. Oltre ai problemi di qualità del raccolto, l'annata è
stata segnata anche dalla contrazione della produzione del
Canada (-29,9% secondo le stime di ottobre dell'International
Grains Council); il calo delle quotazioni del grano duro va
ricondotto principalmente agli arrivi in Italia di quello
estero, soprattutto dalla Turchia, paese che quest'anno può
contare su ingenti volumi da esportare favoriti da prezzi
competitivi, anche per la svalutazione della lira turca.
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