La faida tra Elon Musk e OpenAI
sembra destinata a proseguire a lungo. Dopo aver ritirato la sua
prima causa contro l'azienda che ha co-fondato, l'imprenditore
ha deciso di riaprire le ostilità presentando una nuova
denuncia, questa volta con accuse più circostanziate e pesanti.
Nella nuova causa, formalizzata presso la corte distrettuale
della California, Musk sostiene che Altman e Brockman,
co-fondatori di OpenAI, lo abbiano ingannato, promettendo una
struttura non-profit e un impegno verso la trasparenza e l'open
source. Accuse pesanti che, se provate, potrebbero mettere in
discussione le fondamenta su cui è stata costruita OpenAI. La
collaborazione tra quest'utlima e Microsoft, che ha portato a un
investimento miliardario da parte del colosso di Redmond, è un
altro punto centrale. Musk sostiene che l'accordo avrebbe
violato le strategie iniziali, trasformando OpenAI in un'azienda
orientata al profitto, in contrasto con la sua missione
originale. A differenza della precedente causa, che si basava su
un'intesa informale ricavabile da alcune email, l'ultima
presenta un quadro più dettagliato e contestualizzato, fino alla
possibile frode ai danni di Musk. Al New York Times, l'avvocato
dell'imprenditore ha definito la mossa "molto più forte"
rispetto alla causa ritirata a giugno. OpenAI e Sam Altman non
hanno ancora rilasciato dichiarazioni in merito.
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