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IA, il 27% delle aziende italiane la usa tutti i giorni

IA, il 27% delle aziende italiane la usa tutti i giorni

Quasi la metà delle imprese del Paese adotterà strumenti di IA

MILANO, 19 gennaio 2024, 12:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una nuova ricerca promossa da Ibm evidenzia che circa il 42% delle organizzazioni al mondo, con oltre 1.000 dipendenti, utilizza l'IA nelle proprie attività.
    Per quanto riguarda l'Italia, il valore si attesta sul 27%, mentre il 48% delle aziende sta esplorando la possibilità di integrare l'intelligenza artificiale all'interno della propria organizzazione. Secondo il Global AI Adoption Index 2023 di Ibm, quando le organizzazioni che hanno carenza di competenze o manodopera usano soluzioni basate su IA, riescono a ridurre le attività manuali o ripetitive con strumenti di automazione (55%), anche per rispondere ai loro clienti (47%). Ma l'avvento dell'IA porta anche delle criticità. Per i professionisti IT, la preoccupazione principale rimane legata alla sicurezza dei dati: in Italia, è fattore critico per il 42% degli intervistati, seguito dalla capacità di saper concretamente padroneggiare i nuovi strumenti. Le preoccupazioni relative alla privacy dei dati (57%) e alla fiducia e trasparenza (43%) sono i maggiori inibitori. Questi gli altri ostacoli: mancanza o scarsità di competenze in ambito IA (33%), eccessiva complessità dei dati (25%), preoccupazioni etiche (23%), progetti troppo difficili da integrare e scalare (22%), prezzo elevato (21%), mancanza di strumenti per lo sviluppo di modelli personalizzati (21%). Il 59% dei responsabili che implementano o esplorano l'IA afferma che la propria azienda ha accelerato gli investimenti o l'adozione negli ultimi due anni. La ricerca e lo sviluppo (44%) e la riqualificazione della forza lavoro (39%) tra i principali investimenti. La Cina (85%), l'India (74%) e gli Emirati Arabi Uniti (72%) sono i mercati che hanno maggiore propensione ad accelerare l'adozione dell'intelligenza artificiale, mentre le aziende del Regno Unito (40%), Australia (38%) e Canada (35%) sono quelle meno decise a velocizzarne l'introduzione.
   

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