Secondo l'ultimo report del Capgemini Research Institute "Connected products: Enhancing consumers' lives with technology", oltre un terzo degli intervistati prevede di acquistare un numero maggiore di dispositivi connessi, soprattutto quelli legati al monitoraggio della salute e alla sicurezza domestica. Sebbene i consumatori nutrano un notevole interesse per i prodotti connessi, si aspettano che i venditori si assumano una maggiore responsabilità per quanto riguarda gli aspetti legati alla sostenibilità come lo smaltimento dei rifiuti elettronici e che garantiscano una maggiore protezione dei dati. Stando all'indagine, svolta su 10.000 consumatori con un campione anche in Italia, il 67% ritiene che i prodotti connessi siano una necessità, mentre il 41% li considera utili per risparmiare tempo e semplificare le azioni quotidiane.
Nello specifico, in cima alla lista dei desideri ci sono i dispositivi per la sicurezza domestica e gli indossabili per la salute. Il 71% dei consumatori vuole ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo, e il 62% è favorevole a sperimentare dispositivi alimentati dall'intelligenza artificiale mentre il 68% dichiara che, se esistesse un indossabile in grado di svolgere tutte le funzioni che svolge oggi un cellulare, lo proverebbe. Più della metà dei consumatori si dice consapevole delle problematiche legate alla sostenibilità. La consapevolezza riguardo ai rifiuti elettronici e alle emissioni di anidride carbonica è in crescita, tanto che il 68% è conscio del costo ambientale dei rifiuti elettronici e il 59% è interessato a sapere quale sia l'impronta di carbonio dei prodotti connessi. Un altro tema importante riguarda la privacy dei dati. Solo un terzo è soddisfatto di quella offerta dai prodotti connessi. Tre quarti (75%) dei consumatori considera la fiducia un fattore chiave nelle decisioni di acquisto, più della convenienza (70%) e del costo (67%) dei prodotti stessi.
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