Contro gli hacker che prendono di mira dispositivi salvavita come i pacemaker gli scienziati dell'Imperial College di Londra e della Nanyang Technological University (NTU) si sono impegnati in un programma da 20 milioni di dollari per migliorare la sicurezza informatica dei dispositivi medici. Oltre a sviluppare modi migliori per proteggere i dispositivi attivi impiantabili, come i pacemaker, il progetto quadriennale In-Cypher mira anche a garantire la protezione dei dati dei dispositivi indossabili connessi e dei sistemi sanitari, poiché con l'avvento della medicina personalizzata vengono raccolti e archiviati sempre più dati personali.
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