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I colori dei fiori alterati dai cambiamenti climatici

I colori dei fiori alterati dai cambiamenti climatici

Lo dimostrano i dati degli ultimi 125 anni

08 marzo 2021, 10:23

Redazione ANSA

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I colori dei fiori cambiano con il clima (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I colori dei fiori cambiano con il clima (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
I colori dei fiori cambiano con il clima (fonte: Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

I colori dei fiori cambiano con il clima, diventando più o meno intensi per effetto delle variazioni di temperatura e umidità: lo hanno scoperto i ricercatori della Clemson University, nel South Carolina, mettendo a confronto quasi duemila fiori conservati negli erbari di vari musei con i dati del clima degli ultimi 125 anni. I risultati sono pubblicati sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.

I fiori, appartenenti a 12 specie diffuse nel Nord America, sono stati studiati alla luce dei dati bioclimatici del mese e dell'anno in cui è avvenuta la loro raccolta, geolocalizzata con precise coordinate.

I risultati dimostrano che le piante hanno reagito ai cambiamenti climatici in modi diversi. “Le specie che hanno vissuto aumenti importanti della temperatura hanno perso pigmentazione, mentre quelle che hanno sofferto un incremento considerevole della siccità hanno aumentato la pigmentazione”, spiega la ricercatrice Cierra Sullivan. “Sebbene osserviamo cambiamenti nel colore, non è la fine del mondo, perché foreste, piante e animali reagiscono naturalmente a quello che accade nel loro ambiente. Vedere dei cambiamenti non è necessariamente un male, ma è qualcosa a cui dobbiamo prestare attenzione”.

Lo stesso gruppo di ricerca ha recentemente pubblicato uno studio che dimostra come, a livello globale, l'assottigliamento dello strato di ozono atmosferico degli ultimi 75 anni abbia aumentato i pigmenti dei fiori che assorbono i raggi ultravioletti, con possibili ripercussioni sul comportamento degli insetti impollinatori. Allo stesso modo, anche l'alterazione dei colori visibili all'occhio umano evidenziata dall'ultimo studio potrebbe avere conseguenze sul comportamento di insetti e animali erbivori.

 

 

 

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