L'intelligenza artificiale può prevedere dove e quando cadrà un fulmine entro un raggio di 30 chilometri con un anticipo che va da 10 a 30 minuti, lanciando in certi casi l'allerta ancora prima che inizi il temporale. L'algoritmo, sviluppato in Svizzera al Politecnico di Losanna, è il primo che usa semplici dati meteorologici invece che dati satellitari o radar, e per questo può essere applicato in ogni parte del mondo: grazie a calcoli eseguiti in tempo reale, ci azzecca 8 volte su 10, come dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Climate and Atmospheric Science.
L'algoritmo ha imparato a riconoscere le condizioni che favoriscono lo scoccare della saetta analizzando i dati raccolti in dieci anni da 12 stazioni meteo svizzere, distribuite in aree urbane o di montagna. Quattro i parametri che sono stati presi in considerazione: pressione atmosferica, temperatura dell'aria, umidità relativa e velocità del vento. I dati sono stati poi messi in correlazione con i fulmini registrati in passato dai sistemi di rilevazione e localizzazione.
"I sistemi attuali sono lenti e complessi e richiedono dati esterni costosi acquisiti con radar o satelliti. Il nostro metodo - spiega l'inventore dell'algoritmo, Amirhossein Mostajabi - usa dati che possono essere ottenuti da qualsiasi stazione meteo. Questo significa che possiamo coprire anche regioni remote fuori dalla portata di radar e satelliti e dove le reti di comunicazione non sono disponibili". Siccome i dati possono essere acquisiti facilmente e in tempo reale, le previsioni possono essere fatte molto velocemente, inviando l'allerta anche prima che si scateni il temporale.
Secondo i ricercatori, questa tecnologia potrà essere utilizzata nel progetto europeo Laser Lightning Rod (Llr), lanciato nel 2017 con l'obiettivo di sviluppare un sistema di protezione dai fulmini basato sulla tecnologia laser: l'idea è quella di inviare in atmosfera dei potenti impulsi laser che creino un percorso preferenziale per il fulmine, in modo da guidarlo lontano da aree a rischio.
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