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Scoperto nei batteri un nuovo enzima mangia-plastica

Un passo avanti per combattere l’inquinamento

Redazione ANSA

Scoperto nei batteri mangia-plastica un enzima che permette di digerire uno dei componenti della plastica Pet usata nelle bottiglie usa e getta, nell’abbigliamento e nei tappeti. Era nota l’esistenza di batteri in grado di digerire il Pet nei suoi costituenti principali, ossia il glicole etilenico ed il tereftalato (Tpa), ma “mentre il glicole etilenico è un composto che può avere molti utilizzi, ad esempio come antigelo nelle automobili, il Tpa è più complicato da riutilizzare”, osserva Jen DuBois della Montana State University, fra gli autori della ricerca pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).Lo studio è stato coordinato dall'università americana in collaborazione con quella britannica di Portsmouth nell'ambito del Consorzio Bottle, una collaborazione internazionale tra Gran Bretagna e Stati Uniti focalizzata sul riciclo della plastica.La scoperta dell'enzima, chiamato Tpado, costituisce un importante passo avanti nella lotta all’inquinamento da plastica. L'enzima, osservano i ricercatori, riconosce infatti il Tpa come una mano in un guanto e lo digerisce con eccezionale efficienza, e la sua struttura 3D è stata ricostruita grazie alla luce di sincrotrone del britannico Diamond Light Source. “Questo consentirà di avere una versione base per la progettazione di versioni più rapide ed efficienti di questo complesso enzima”, commenta un altro autore della ricerca, John McGeehan dell’Università di Portsmouth. I ricercatori sperano che questi risultati possano contribuire a sviluppare sistemi biologici, come batteri ingegnerizzati in laboratorio, in grado di convertire i rifiuti di plastica in prodotti di valore.

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