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Sole, prima prova diretta dell’esistenza di rare onde magnetiche

Sole, prima prova diretta dell’esistenza di rare onde magnetiche

Sono le onde di Alfvén, trasmettono energia nella sua atmosfera

11 maggio 2021, 17:23

Redazione ANSA

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Attività magnetica sulla superficie del Sole. (fonte: Hinode, JAXA, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Attività magnetica sulla superficie del Sole. (fonte: Hinode, JAXA, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Attività magnetica sulla superficie del Sole. (fonte: Hinode, JAXA, NASA) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Catturate per la prima volta le onde magnetiche del Sole responsabili della trasmissione dell’energia nell’atmosfera della nostra stella, le cosiddette onde di Alfvén. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, coordinato da Marco Stangalini, dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e associato dell'Istituto Nazionale diAstrofisica (Inaf), e da Robertus Erdélyi, dell’Università britannica di Sheffield.

La prima prova diretta della loro presenza sulla superficie solare è stata ottenuta dallo strumento italiano Ibis (Interferometric Bidimensional Spectrometer) dell’Inaf, realizzato in collaborazione con le Università di Firenze e Roma Tor Vergata.

Per gli esperti, si tratta di onde capaci di trasportare energia a grandi distanze. Prodotte nell’atmosfera solare, possono propagarsi anche nello spazio interplanetario ed essere osservate nelle vicinanze della Terra.

“È la prima volta che questo particolare tipo di onde viene direttamente identificato nella bassa atmosfera solare”, spiega Stangalini. “Ciò che i nostri risultati ci mostrano è che queste onde sono eccitate dai moti convettivi sulla superficie del Sole, dalla quale - precisa - riescono ad estrarre enormi quantità di energia, ben più grandi di quelle richieste per scaldare gli strati più esterni della nostra stella. La domanda che ora ci poniamo è, quindi, dove vada a finire tutta questa energia”, conclude Stangalini.

Una risposta potrebbe arrivare dalle attuali missioni Solar Orbiter, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e Parker Solar Probe della Nasa, o dai telescopi solari di nuova generazione, l’americano Dkist (Usa) e l’europeo Est.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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