Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Piramidi di Giza costruite grazie a un ramo scomparso del Nilo

Piramidi di Giza costruite grazie a un ramo scomparso del Nilo

Tracciate le variazioni nel livello dell’acqua per più di 8.000 anni

30 agosto 2022, 10:50

Redazione ANSA

ANSACheck

Rappresentazione artistica del ramo scomparso del fiume Nilo che ha permesso la costruzione delle Piramidi di Giza (Fonte: Alex Boersma/PNAS) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica del ramo scomparso del fiume Nilo che ha permesso la costruzione delle Piramidi di Giza (Fonte: Alex Boersma/PNAS) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica del ramo scomparso del fiume Nilo che ha permesso la costruzione delle Piramidi di Giza (Fonte: Alex Boersma/PNAS) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le tre maestose piramidi della necropoli di Giza, Cheope, Chefren e Micerino, situate alla periferia occidentale del Cairo, in Egitto, sono state costruite grazie ad un ramo ormai scomparso del fiume Nilo, che ha permesso il trasporto dei materiali necessari: grazie a granuli di polline antico, è stato infatti possibile tracciare le variazioni nei livelli dell’acqua di questo tratto per oltre 8.000 anni di storia dinastica egiziana, scoprendo che all’epoca della realizzazione delle piramidi, tra 2686 e 2160 a.C., il corso d’acqua era ancora navigabile. La scoperta, pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze statunitense (Pnas), è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori guidati dal Centro Europeo per la Ricerca e l'Insegnamento delle Geoscienze Ambientali (Cerege), in Francia.
I ricercatori, guidati da Hader Sheisha, hanno esaminato i granuli di polline presenti in carote di terreno estratte dall’attuale pianura alluvionale che un tempo ospitava il ramo del Nilo: in questo modo hanno ricostruito la tipologia di vegetazione presente all’epoca, che svela gli innalzamenti e abbassamenti delle acque avvenuti nel corso del tempo.
 I dati ottenuti rivelano che il livello dell’acqua è aumentato molto durante il cosiddetto Periodo Umido Africano (Ahp), tra circa 14.800 e 5.500 anni fa, che vide la sostituzione di gran parte del territorio desertico del Sahara con graminacee, alberi e laghi e fu causata da variazioni nell'orbita della Terra attorno al Sole.
Successivamente, il braccio scomparso del Nilo tornò a ridursi, ma rimase navigabile ancora per diverso tempo, consentendo quindi il trasporto di merci e rendendo possibile la costruzione delle piramidi di Giza. Secondo gli autori dello studio, la scoperta apre un’importante finestra sulle condizioni ambientali che hanno favorito la realizzazione dei monumenti faraonici considerati una delle meraviglie del mondo antico.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza