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Risolto l'enigma dei più grandi megaliti

Risolto l'enigma dei più grandi megaliti

Eretti sotto il regno Erode il Grande, lo dicono le stelle

23 maggio 2019, 09:52

Redazione ANSA

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Tempio di Giove a Baalbek, in Libano (fonte: G. Magli, Politecnico di Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tempio di Giove a Baalbek, in Libano (fonte: G. Magli, Politecnico di Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tempio di Giove a Baalbek, in Libano (fonte: G. Magli, Politecnico di Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Risolto l'enigma sulla datazione del Tempio di Giove a Baalbek in Libano, dove ci sono i più grandi megaliti della storia dell'uomo. Osservando l'orientamento del monumento, diretto verso il sorgere delle Pleiadi, si è dedotto che questo monumento è stato eretto sotto il regno di Erode il Grande e non sotto il dominio romano. Lo spiega Giulio Magli, docente di archeoastronomia del Politecnico di Milano, nel volume Archaeoastronomy in the Roman World.

Il Tempio è composto da 12 mastodontiche colonne e un enorme basamento circondato da un muro ancora più enorme, fatto con la sovrapposizione di blocchi di pietra sempre più grandi man mano che si sale. Giganteschi megaliti, di circa 500 tonnellate ciascuno, sostengono la parte superiore, costituita da blocchi di 1.000 tonnellate.

"Diversi dettagli mi hanno fatto concludere che il tempio sia stato progettato interamente, e molto probabilmente tutto costruito, sotto il regno di Erode e non durante il dominio dei Romani, che fondarono una colonia in quella zona nel 70 a.C.", spiega all'ANSA Magli. Oltre allo stile costruttivo che era in voga nel periodo di Erode, "c'è anche l'orientamento del tempio verso il sorgere delle Pleiadi, un gruppo di stelle legato alla fertilità e al rinnovamento nel mondo greco-ellenistico - prosegue - Una scelta di orientamento che sarebbe insolita per gli architetti romani, che non davano molta attenzione alle stelle nella costruzione dei templi".

Senza contare che i Romani erano "molto pratici e difficilmente avrebbero spostato una pietra di 1000 tonnellate quando avrebbero potuto spostarne molte di più meno pesanti". In base a questi dati secondo Magli si può anticipare la datazione della costruzione del tempo al 20-10 a.C.. "Rimane invece un mistero - conclude - come siano stati spostati questi megaliti da 800 tonnellate l'uno. Basti pensare che oggi le gru dei cantieri a fatica sollevano pesi di 10 tonnellate, mentre esiste solo una decina di gru in grado di sollevare a fatica 800 tonnellate".

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