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L'asteroide dei dinosauri causò uno tsunami, trovati i segni

L'asteroide dei dinosauri causò uno tsunami, trovati i segni

Grandi increspature fossili sepolte nel sottosuolo della Louisiana

15 luglio 2021, 02:24

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica dell 'asteroide che annientò i dinosauri (fonte: C. Stone) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica dell 'asteroide che annientò i dinosauri (fonte: C. Stone) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica dell 'asteroide che annientò i dinosauri (fonte: C. Stone) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trovati per la prima volta i segni lasciati dal gigantesco tsunami provocato dalla caduta dell’asteroide che portò i dinosauri all’estinzione 66 milioni di anni fa: sono delle enormi increspature fossili alte 16 metri rinvenute nel sottosuolo della Lousiana (Usa) grazie all’analisi dell’attività sismica condotta da una società energetica americana. La scoperta è pubblicata sulla rivista Earth & Planetary Science Letters dai geologi dell’Università della Louisiana.


Le tracce dello tsunami trovate nel sottosuolo della Louisiana (fonte: Egedahl, Masters Thesis, 2012)

Le increspature, distanziate di circa un chilometro l’una dall’altra, “hanno una lunghezza d’onda media di 600 metri e un’altezza di 16 metri, cosa che le rende le più grandi increspature mai documentate sulla Terra”, scrivono i ricercatori. Per valutare l’orientamento delle onde, gli esperti hanno provato a tracciare una linea perpendicolare alle loro creste e hanno così scoperto che arriva dritta al cratere di Chicxulub, in Messico, generato dall’impatto dell’asteroide. Un’ulteriore conferma del legame tra i due eventi catastrofici.

Studi precedenti avevano ipotizzato che la collisione con l’asteroide avesse scatenato un terremoto superiore all’undicesimo grado della scala Richter e uno tsunami nel Golfo del Messico con onde alte fino a 1.500 metri. L’infrangersi di questi enormi muri di acqua sul fondale vicino alla costa (dove le acque erano profonde circa 60 metri) potrebbe aver generato le increspature poi sepolte dai sedimenti e preservate fino a oggi.

 

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