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Covid: Broccolo, prematuro dire che la curva è in discesa

Covid: Broccolo, prematuro dire che la curva è in discesa

I casi rilevati dai test antigenici sono ancora in crescita

17 gennaio 2022, 15:52

Redazione ANSA

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Non ci sono ancora elementi sufficienti che indichino che la curva epidemica stia scendendo (fonte: Gerd Altmann da Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Non ci sono ancora elementi sufficienti che indichino che la curva epidemica stia scendendo (fonte: Gerd Altmann da Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Non ci sono ancora elementi sufficienti che indichino che la curva epidemica stia scendendo (fonte: Gerd Altmann da Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' presto per dire che i casi di Covid-19 in Italia sono in discesa: "abbiano 2 trend opposti e che dicono cose diverse perché ai tamponi afferiscono persone diverse" e "secondo molti modelli matematici il picco è atteso fra una settimana": lo ha detto all'ANSA il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. "La percentuale dei positivi ai tamponi molecolari è in discesa e dal 28% del 3 gennaio ora è al 16%, mentre quella dei positivi ai test antigenici mostra un trend in crescita, dall'8% del 3/1 8% all'attuale 17%".

Diverse anche le persone che scelgono un tipo di test piuttosto che l'altro: "con le nuove regole - ha osservato Broccolo - non si fanno più i molecolari per confermare la positività rilevata dagli antigenici, di conseguenza adesso fa l'antigenico rapido anche chi deve uscire dalla malattia, oltre che coloro che devono accedere al Green pass. In sostanza tutti accedono ai test antigenici rapidi, mentre fa i molecolari chi ha un sospetto di malattia e intende avere una conferma, che ammonta a una piccola quota di chi è risultato positivo al test rapido". Quest'ultimo, ha rilevato, "ha da sempre una sensibilità intrinseca limitata e sembra che i positivi a Omicron possano sfuggire di più a causa delle mutazioni di questa variante che i test rapidi non sono in grado di rilevare. Ci sono poi sempre i dubbi sulla sensibilità del test e sulla capacità di rilevare anche una carica virale bassa, che nel caso della Omicron sembra non essere inferiore a quella della Delta".

Si pone anche il problema che la Omicron, capace di trasmettersi con una grande facilità, circoli sempre più liberamente. "Questo è rischioso - ha concluso il virologo - sia perché la circolazione del virus potrebbe generare la comparsa di nuove varianti, sia perché il rischio di reinfezioni da Omicron è 5,4 volte superiore rispetto alle reinfezioni con Delta".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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