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Dal Cern l'identikit più preciso dell'antimateria

Dal Cern l'identikit più preciso dell'antimateria

Aiuterà a capire perché è scomparsa dopo il Big Bang

05 aprile 2018, 20:46

Redazione ANSA

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L’esperimento Alpha del Cern ha ottenuto la misura più precisa dell’antimateria (fonte: CERN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L’esperimento Alpha del Cern ha ottenuto la misura più precisa dell’antimateria (fonte: CERN) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L’esperimento Alpha del Cern ha ottenuto la misura più precisa dell’antimateria (fonte: CERN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ottenuta al Cern la misura più precisa di sempre dell’antimateria Il risultato, ottenuto dall’esperimento Alpha e pubblicato sulla rivista Nature, apre le porte alla possibilità di ricostruire il processo che ha permesso alla materia, subito dopo il Big Bang, di prevalere sul suo opposto.

Coordinati da Jeffrey Hangst, i fisici dell’esperimento Alpha hanno provato a compiere un balzo indietro nel tempo di circa 14 miliardi di anni, fino agli albori del Big Bang. A quell’epoca nell’universo appena nato andò in scena un epico scontro tra la materia e la sua controparte speculare, l’antimateria, presenti allora in quantità quasi uguali. La prima riuscì a prevalere, seppur di poco, permettendo a tutto ciò che ci circonda, esseri umani compresi, di esistere. Se materia e antimateria entrano in contatto si annullano infatti in un lampo di energia in un processo che i fisici chiamano annichilazione.



I fisici del Cern si sono chiesti che fine abbia fatto l’antimateria prodotta con il Big Bang, perché non vediamo ad esempio antistelle o antigalassie. Hanno, quindi, imparato a costruire 'fabbriche' di atomi di antimateria per studiarne le caratteristiche. Adesso sono riusciti a ingabbiare in trappole magnetiche e ad analizzarli con tecniche spettroscopiche 15.000 atomi di antidrogeno, l’opposto dell’idrogeno, l’elemento più abbondante del cosmo come lo conosciamo oggi.

Il risultato è l’identikit più preciso mai ottenuto dell’antimateria, per Hangst "un traguardo inseguito da 30 anni". Resta ancora un mistero perché viviamo in un mondo fatto solo di materia. Capirlo, secondo gli autori della ricerca, potrebbe rivoluzionare le nostre attuali conoscenze del mondo fisico.

"Questo splendido risultato è un'ulteriore conferma della teoria che spiega l'architettura del mondo intorno a noi, il cosiddetto Modello Standard", ha detto il fisico Luca Venturelli, dell'Università di Brescia e dell'Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Stiamo imparando a conoscere l'antimateria come la materia. In meno di 30 anni - ha aggiunto - ci siamo quasi avvicinati alla precisione ottenuta nello studio della materia".

Per Venturelli "rimane un mistero che fine abbia fatto l'antimateria nell'universo. Viviamo, infatti, in un mondoche è fatto di sola materia. Ad oggi non abbiamo ancora trovato sorgenti primordiali di antimateria, ma le stiamo cercando". Lo sta facendo, per esempio, l'esperimento Ams (Alpha Magnetic Spectrometer), agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). "In teoria - ha concluso - non è escluso che in qualche parte dell'universo l'antimateria possa essersi addensata in antistelle o antigalassie".

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