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Trapianti, il primo organo universale per ogni gruppo sanguigno

Trapianti, il primo organo universale per ogni gruppo sanguigno

L’esperimento in Canada, per accorciare le liste d'attesa

17 febbraio 2022, 09:20

Elisa Buson

ANSACheck

Il sistema di perfusione extracorporea che ha permesso di ricondizionare il polmone (fonte: UHN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il sistema di perfusione extracorporea che ha permesso di ricondizionare il polmone (fonte: UHN) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sistema di perfusione extracorporea che ha permesso di ricondizionare il polmone (fonte: UHN) - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' possibile 'ripulire' gli organi da trapianto per renderli universali, cioè compatibili con qualsiasi gruppo sanguigno del paziente ricevente accorciando così le liste di attesa: lo dimostra un esperimento pionieristico fatto in Canada, dove un polmone di un donatore con gruppo sanguigno A è stato 'lavato' con gli enzimi fino a diventare compatibile con il sangue del gruppo 0. I risultati, che potrebbero aprire la strada alla sperimentazione clinica nel giro di 12-18 mesi, sono pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine dai Latner Thoracic Surgery Research Laboratories e dell'Ajmera Transplant Centre a Toronto.

L'esperimento è stato condotto su una coppia di polmoni inutilizzabili per il trapianto che erano stati prelevati da un donatore con gruppo sanguigno A. I due organi sono stati attaccati a un innovativo sistema di perfusione extracorporea (chiamata EVLP, ex vivo lung perfusion) ma solo uno è stato poi ricondizionato, cioè sottoposto a una sorta di lavaggio a base di enzimi per rimuovere gli antigeni del gruppo sanguigno A espressi sulla superficie dei vasi sanguigni. Una volta perfuso con sangue di tipo 0 (simulando così quello che potrebbe accadere dopo il trapianto), non si sono manifestati segni di rigetto, a differenza del polmone non trattato.

"Gli enzimi sono i catalizzatori di Madre Natura che realizzano particolari reazioni", spiega il biochimico Stephen Withers. "Questo gruppo di enzimi che abbiamo trovato nell'intestino umano riesce a tagliare via gli zuccheri dagli antigeni A e B dei globuli rossi convertendoli in cellule universali di tipo 0. In questo esperimento, si è aperta la strada verso la creazione di organi universali per ogni gruppo sanguigno".

Avere organi da trapianto universali "significa poter abbattere la barriera della compatibilità sanguigna per dare priorità ai pazienti in base all'urgenza clinica, salvando più vite e sprecando meno organi", aggiunge il coordinatore dello studio Marcelo Cypel, direttore della chirurgia dell'Ajmera Transplant Centre. "Con l'attuale sistema di compatibilità, le liste d'attesa possono allungarsi per alcuni pazienti in base al loro gruppo sanguigno". Per un trapianto di polmone, spiega la prima autrice dello studio Aizhou Wang, i pazienti del gruppo 0 attendono in media il doppio rispetto a quelli del gruppo A. "Questo si riflette poi sulla mortalità: i pazienti del gruppo 0 che necessitano di un polmone hanno un rischio più alto del 20% di morire in lista d'attesa". Questa disparità vale anche per altri organi: i pazienti del gruppo 0 o del gruppo B che hanno bisogno di un nuovo rene rimangono in attesa per una media di 4-5 anni rispetto ai 2-3 anni dei gruppi sanguigni A e AB.

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