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Scoperto il doppio volto del gene legato al Parkinson

Scoperto il doppio volto del gene legato al Parkinson

Uccide i neuroni della dopamina e ne favorisce anche la nascita

23 marzo 2021, 17:36

Redazione ANSA

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Cellule nervose del pesce zebra, usato come modello negli studi di genetica e biologia dello sviluppo (fonte: University of Sheffield) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cellule nervose del pesce zebra, usato come modello negli studi di genetica e biologia dello sviluppo (fonte: University of Sheffield) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Cellule nervose del pesce zebra, usato come modello negli studi di genetica e biologia dello sviluppo (fonte: University of Sheffield) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gene legato al morbo di Parkinson ha un doppio volto, con un aspetto positivo finora del tutto ignorato: se da un lato uccide i neuroni che producono la dopamina, dall’altro è fondamentale per la loro nascita.

È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports dai ricercatori dell’Università britannica di Sheffield, coordinati da Oliver Bandmann, in collaborazione con l’Università del Lussemburgo. Lo studio, spiegano gli autori, potrebbe aiutare a sviluppare nuovi trattamenti per rallentare o arrestare la progressione della malattia.

Il gene, già noto, si chiama Pink1 e, secondo gli autori, oltre a compromettere il modo in cui vengono prodotti i nuovi neuroni nel corso della vita, può anche avere un ruolo chiave per la loro generazione.

Per studiare l’attività di questo gene, i ricercatori hanno utilizzato vari modelli, come mini organi e un animale adoperato come modello negli studi di genetica e biologia dello sviluppa. Si tratta del pesce zebra (zebrafish), un piccolo vertebrato d’acqua dolce i cui embrioni, essendo trasparenti, consentono di studiare il comportamento di singoli gruppi di cellule e di osservare i numerosi aspetti biologici legati allo sviluppo e alla differenziazione cellulare. L’animale è, inoltre, in grado allo stadio larvale di rigenerare tutti i tessuti, compreso il sistema nervoso.

“Studi recenti - spiega Bandmann - suggeriscono che il processo di neurogenesi, mediante il quale si formano nuovi neuroni nel cervello, è in corso per tutta la vita, ma la sua rilevanza è scarsamente compresa in disturbi neurodegenerativi come il Parkinson. Se riuscissimo a capire meglio l’impatto delle mutazioni del gene Pink1 sui neuroni produttori di dopamina - conclude - potremmo sviluppare nuovi approcci terapeutici che mirano a mitigarne gli effetti”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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