Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Nei tamponi meno coronavirus, forse è merito delle mascherine

Nei tamponi meno coronavirus, forse è merito delle mascherine

Esperto, SarsCoV2 c'è ancora e non ci sono prove che stia cambiando

09 giugno 2020, 12:18

Redazione ANSA

ANSACheck

Una mascherina chirurgica per evitare la diffusione del nuovo coronavirus (fonte: Tumisu, Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una mascherina chirurgica per evitare la diffusione del nuovo coronavirus (fonte: Tumisu, Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una mascherina chirurgica per evitare la diffusione del nuovo coronavirus (fonte: Tumisu, Pixabay) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci sono sempre meno particelle di virus nei tamponi e una delle spiegazioni più probabili potrebbe essere nell'uso più diffuso delle mascherine. "Dopo l'utilizzo di massa delle mascherine è evidente che i contagi avvengano con dosi infettive più basse rispetto a gennaio e febbraio, quando l'uso di queste protezioni non era molto diffuso", ha osservato il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano.

"La gravità della malattia dipende dalla dose infettiva: se c'è meno carica virale, la sintomatologia più bassa", ha osservato l'esperto. Su questo tema non ci sono ancora dati ufficiali, anche se "l'evidenza clinica indica che ci sono meno casi gravi e meno casi urgenti, meno ricoveri nei pronto soccorso e meno nelle unità di terapia intensiva, ma su questa base non si può dire che il virus non c'è più, né che si è attenuato o adattato all'uomo. Non c'è infatti un solo lavoro scientifico che dica che virus si sia modificato e che abbia subito una mutazione che ne giustifichi un'attenuazione".

L'esperto osserva che "del virus vediamo che nei tamponi la carica virale è più bassa ed è più difficile isolare il virus, ma questo - rileva - non significa che il virus sia cambiato: vediamo che c'è meno virus nei tamponi, ma il perché è da capire". In proposito al momento è possibile soltanto formulare delle ipotesi, che non possono però basarsi sul comportamento del virus. Per il virologo "è troppo semplicistico e superficiale dire che il virus è cambiato senza avere un dato che lo dimostri. Di fatto il virus "sta circolando nel mondo, con numeri importanti anche nella mortalità".

Diverso è invece considerare il ruolo dell'ospite: può darsi che siano gli esseri umani a comportarsi diversamente, anche se "questa al momento è solo un'ipotesi". Tra le possibilità, c'è che ci si accorge prima della malattia, sia perché i medici di famiglia adesso sono più bravi a riconoscerla sia perché le persone vanno prima dal medico; anche la somministrazione dell'eparina negli ospedali ha evitato molti ricoveri in terapia intensiva riducendo la formazione di trombi) e, fra le tante ipotesi possibili, una delle principali riguarda la carica virale, ossia la quantità di particelle di virus presenti nelle secrezioni e rilevata con i tamponi, probabilmente collegata all'uso più diffuso delle mascherine

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza