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Scoperta la proteina che innesca la crescita dei tumori

Scoperta la proteina che innesca la crescita dei tumori

Ricerca italiana, il prossimo obiettivo è bloccarla

07 marzo 2018, 17:20

Redazione ANSA

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Tessuto tumorale di topo nel quale sono evidenziati i macrofaci, le cellule del sistema immunitario che vengono indotte ad aiutare la crescita dei tumori (fonte: Tim Lämmermann, Max Planck Institute of Biochemistry) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tessuto tumorale di topo nel quale sono evidenziati i macrofaci, le cellule del sistema immunitario che vengono indotte ad aiutare la crescita dei tumori (fonte: Tim Lämmermann, Max Planck Institute of Biochemistry) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Tessuto tumorale di topo nel quale sono evidenziati i macrofaci, le cellule del sistema immunitario che vengono indotte ad aiutare la crescita dei tumori (fonte: Tim Lämmermann, Max Planck Institute of Biochemistry) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Individuata la proteina che permette ai tumori di crescere e conoscerla permette di bloccare le cellule del sistema immunitario chiamate macrofagi, che da tempo si sono rivelate tra le migliori alleate dei tumori. La scoperta è pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas ed è stata condotta da Emanuele Giurisato, del dipartimento di Medicina molecolare e dello sviluppo dell'Università di Siena, con Cathy Tournier, dell'università di Manchester, e William Vermi, dell'Università di Brescia.

I macrofagi sono noti per essere le 'cellule spazzino' del sistema immunitario, ma recentemente si è capito che possono essere riprogrammate quando interferiscono con il micro-ambiente che si crea quando le cellule sane diventano tumorali. In questa loro nuova identità, resa possibile dalla proteina chiamata ERK5, i macrofagi diventano alleati dei tumori e li aiutano a crescere. Di conseguenza la proteina ERK5 potrebbe diventare il bersaglio di futuri farmaci, come indicano i test che nei topi sono riusciti a bloccare la crescita dei tumori: eliminandola è possibile ridurre il numero dei macrofagi e bloccarne l'azione.

"Siamo riusciti a dimostrare come nei topi la crescita di carcinoma si sia ridotta in assenza della proteina ERK-5, mentre contemporaneamente si sia creata una situazione infiammatoria anti-tumorale", ha rilevato Giurisato. "Questi risultati - ha aggiunto - accrescono la possibilità che andare a colpire i macrofagi pre-tumorali attraverso una terapia che sopprima la proteina ERK-5 costituisca una nuova strategia per future cure anticancro".

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