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Space Rider, testato in Sardegna il suo super-paracadute

Space Rider, testato in Sardegna il suo super-paracadute

Grazie a Thales Alenia Space e all'Aviazione dell'Esercito

08 agosto 2024, 08:16

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Il modello di prova viene sganciato da un elicottero CH47 dell’Aviazione dell 'Esercito (fonte: Thales Alenia Space) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il modello di prova viene sganciato da un elicottero CH47 dell’Aviazione dell 'Esercito (fonte: Thales Alenia Space) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il super-paracadute di Space Rider, il primo veicolo spaziale riutilizzabile dell’Agenzia Spaziale Europea che servirà come laboratorio robotico senza equipaggio, è in fase di test in Sardegna: le prove proseguono dallo scorso aprile presso il Poligono di Prova e Addestramento della Difesa di Salto di Quirra e continueranno ininterrottamente fino al prossimo inverno, grazie al team di Thales Alenia Space (joint venture tra Thales e Leonardo) e alla collaborazione dell’Aviazione dell’Esercito.

L’azienda italiana, infatti, alla guida di un consorzio di imprese, università e centri di ricerca europei, è responsabile per lo sviluppo del modulo di rientro, parte essenziale del veicolo che raccoglie l’eredità di Ixv, la navetta spaziale sperimentale dell’Esa realizzata in Italia e testata nel 2015. Avio, invece, è responsabile dello sviluppo del sistema propulsivo e del modulo di servizio espandibile.

Nelle ultime settimane, i test di caduta hanno previsto l'utilizzo di un modello di prova di Space Rider con una distribuzione del peso simile a quella del modulo di rientro reale, che arriva a circa 3mila chilogrammi. Per mettere alla prova le capacità del veicolo, il modello di prova viene sganciato da un elicottero CH47 dell’Aviazione a un'altezza di 3,5 chilometri, dove vengono dispiegati degli scivoli per rallentarlo ad una velocità di sicurezza di 12 chilometri orari, consentendo così l'estrazione dei paracadute che permettono di dirigere il veicolo spaziale verso una pista di atterraggio. I paracadute utilizzati sono 10 volte più grandi di quelli usati dagli esseri umani, con 27 metri di lunghezza e 10 di larghezza, e consentiranno di atterrare sulla superficie terrestre con una precisione di 150 metri.

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