E' ispirata al film 'Dune', la nuova tuta spaziale che ricicla l'urina trasformandola in acqua da bere in appena cinque minuti: il prototipo del sistema di raccolta e filtraggio, che promette di porre rimedio al disagio e ai problemi di igiene sperimentati da molti astronauti, è presentato sulla rivista Frontiers in Space Technology dai ricercatori della Cornell University, negli Stati Uniti.
Il nuovo sistema, progettato in vista delle future missioni sulla Luna e su Marte, comprende un indumento intimo costituito da più strati di tessuto flessibile. Questo si collega a una coppetta di raccolta in silicone (di forma e dimensione diversa per uomo e donna) da adattare attorno ai genitali. La coppa di raccolta è rivestita in microfibra di poliestere o una miscela di nylon-elastan: questi materiali servono ad allontanare l'urina dal corpo per indirizzarla verso la faccia interna della coppa, da dove viene aspirata da una pompa a vuoto. Una volta raccolta, l'urina viene riciclata con un'efficienza dell'87% attraverso un sistema di filtraggio per osmosi, che utilizza un gradiente di concentrazione per rimuovere l'acqua dalle urine, oltre a una pompa per separare l'acqua dal sale. L'acqua purificata viene quindi arricchita di elettroliti e pompata nella sacca per bevande interna alla tuta, nuovamente disponibile per il consumo. La raccolta e la purificazione di 500 millilitri di urina richiedono solo cinque minuti.
Il sistema, che integra pompe di controllo, sensori e uno schermo a cristalli liquidi, è alimentato da una batteria: con un peso complessivo di otto chili, è abbastanza compatto e leggero da poter essere trasportato come uno zaino sul retro della tuta spaziale.
Il suo utilizzo potrebbe migliorare il comfort degli astronauti anche nelle lunghe passeggiate spaziali che si svolgono regolarmente fuori dalla Stazione spaziale internazionale. Può capitare, infatti, che le operazioni durino anche per sei, otto, perfino nove ore consecutive, e che gli astronauti siano costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nella tuta spaziale. Dalla fine degli anni Settanta a oggi ci si è affidati a un indumento di massima assorbenza (Mag) che funziona come una sorta di pannolone multistrato per adulti, realizzato con un polimero super assorbente. "Secondo quanto riferito, il Mag ha avuto perdite e ha causato problemi di salute come infezioni del tratto urinario e disturbi gastrointestinali", afferma la prima autrice dello studio, Sofia Etlin. "Inoltre, gli astronauti attualmente hanno a disposizione solo un litro d'acqua nelle borse per bevande nelle loro tute. Questo non è sufficiente per le passeggiate spaziali lunari, che potranno durare dieci ore arrivando fino a 24 ore in caso di emergenza".
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