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Trovato il sistema planetario compatto più giovane, è in evoluzione

Trovato il sistema planetario compatto più giovane, è in evoluzione

Ha 650 milioni di anni, ha un mini-Nettuno e un Saturno caldo

28 febbraio 2024, 10:58

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Il Telescopio Nazionale Galileo alle Canarie dell’Inaf (fonte: G. Mantovan/Università di Padova - INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Telescopio Nazionale Galileo alle Canarie dell’Inaf (fonte: G. Mantovan/Università di Padova - INAF) -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Telescopio Nazionale Galileo alle Canarie dell’Inaf (fonte: G. Mantovan/Università di Padova - INAF) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Individuato un sistema planetario ‘compatto’ che ha battuto il record del più giovane: ha ‘solo’ 650 milioni di anni, contro i 3-10 miliardi di anni degli altri conosciuti, ed è formato da un piccolo Nettuno e un Saturno caldo che orbitano molto vicini alla loro stella. La scoperta, pubblicata sulla rivista Astronomy & Astrophysics, si deve al gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dall’Università di Padova, con il contributo delle università Roma Tre e di Torino. L’Il sistema, chiamato TOI-5398, potrebbe dunque diventare una pietra miliare per comprendere come si forma questo tipo di sistemi planetari, del quale si conoscono soltanto altri cinque esemplari.

Il risultato è stato ottenuto grazie ai dati combinati del Telescopio Nazionale Galileo alle Canarie dell’Inaf, del telescopio spaziale Tess della Nasa e di molti altri osservatori astronomici in tutto il mondo. Le osservazioni hanno permesso di confermare che TOI-5398 è costituito da un pianeta più interno un po’ più piccolo di Nettuno e da un gigante caldo di massa simile a quella di Saturno, che orbita intorno alla stella in circa 10 giorni. 

“La formazione di questo sistema planetario, anziché datare come gli altri fra i 3 e 10 miliardi di anni, viene misurata in circa 650 milioni di anni”, commenta Giacomo Mantovan di Università di Padova e dell'Inaf, che ha guidato lo studio. “Questo è l’aspetto eccezionale, perché tale sistema non si trova in una situazione congelata e definitiva come gli altri – spiega Mantovan – ma è appunto giovane e dunque in evoluzione. Può offrire quindi nuove risposte rispetto all’evoluzione dei pianeti e della loro atmosfera, una cosa di estrema importanza anche per la comprensione del nostro Sistema Solare”.

 

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