Realizzare in cinque anni una costellazione di sorgenti luminose artificiali, in volo su droni e palloni aerostatici, per calibrare i telescopi del Simons Observatory nel deserto di Atacama, in Cile, che cercheranno l'impronta delle onde gravitazionali primordiali: è l'obiettivo del progetto Polocalc (POLarization Orientation CALibrator for Cosmology) di Federico Nati, professore di cosmologia sperimentale all’Università di Milano-Bicocca, premiato dal Consiglio europeo per la ricerca (Erc) con un finanziamento (Advanced Grant) da 2,4 milioni di euro.
"I segnali astrofisici vengono normalmente calibrati usando sorgenti celesti conosciute, ma - spiega Nati - non sempre queste esistono o sono state osservate con sufficiente accuratezza da poter essere usate per tarare una scala di riferimento". E' il caso dei segnali cosmologici che potrebbero essere scoperti misurando la polarizzazione della luce proveniente dall’Universo primordiale, la radiazione cosmica di fondo, e che proverebbero l’esistenza di onde gravitazionali primordiali che risalgono ai momenti immediatamente successivi al Big Bang. "I telescopi sono via via diventati sempre più sensibili per cercare di scoprirli - prosegue Nati - ma mancano di un riferimento assoluto per la calibrazione, in quanto nessuna sorgente celeste risulta attualmente adeguata allo scopo. Il progetto propone quindi di crearne di artificiali trasportate da droni e palloni aerostatici, portando così nel cielo sopra ai telescopi nel deserto di Atacama in Cile degli emettitori di luce polarizzata che saranno costruiti e finemente caratterizzati nei laboratori di Cosmologia Sperimentale dell’Università Bicocca".
I telescopi del Simons Observatory, che iniziano quest'anno a operare a 5.200 metri di quota, "costituiscono il più grande programma di misura della radiazione cosmica di fondo per i prossimi anni - precisa Nati - e grazie a questo progetto si renderanno possibili obiettivi scientifici altrimenti irraggiungibili, come per esempio la scoperta della birifrangenza cosmica, un effetto per ora solo ipotizzato teoricamente che potrebbe renderci sensibili alla presenza di materia oscura e di energia oscura".
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