Si nascondono nel mantello terrestre le tracce dell'impatto dal quale nacque la Luna, circa 4,5 miliardi di anni fa. Lo indica lo studio coordinato da Qian Yuan, dell'Istituto di Tecnologia della California a Pasadena, e pubblicato sulla rivista Nature. Nuove e avanzate simulazioni al computer suggeriscono che i segni del grande impatto tra i due protopianeti che hanno poi dato origine a Terra e Luna sono ancora visibili in alcune anomalie nella composizione del mantello osservate dai geologi.
L'antico passato del nostro pianeta e la nascita della Luna sono ancora per molti versi un enigma, ma secondo le teorie piu' accreditate Terra e Luna sono nate dopo il gigantesco impatto tra due protopianeti avvenuto durante le ultime fasi della nascita del Sistema Solare. Secondo i ricercatori esisteva un pianeta antenato della Terra chiamato Gaia, che durante la fase di raffreddamento venne colpito violentemente da un altro pianeta in formazione, Theia, delle dimensoni simili a quelle di Marte e con una composizione geofisica differente.
Le nuove simulazioni sono state realizzate con il metodo chiamato Meshless Finite Mass, che risulta molto efficace nel simulare turbolenze e miscelazioni dei materiali. Il risultato indica che i due corpi celesti si fusero quasi completamente: Gaia incorporo' buona parte dei materiali di Theia, formando cosi' la Terra, mentre la Luna nacque quasi esclusivamente dalla fusione dei detriti di Theia.
Le nuove simulazioni sembrerebbero ora confermare per buona parte la teoria, rispondendo a molte delle questioni irrisolte e spiegando una serie di anomalie osservate nel mantello terrestre, rcome egioni in cui le onde sismiche si propagano piu' lentamente perche' caratterizzate da una composizione differente. Secondo gli autori della ricerca, la distribuzione dei materiali dopo il grande impatto non fu omogenea: nel mantello terrestre sono rimaste intrappolate nel mantello regioni composte principalmente dai materiali di Theia.
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