La prima guerra dell’Europa potrebbe risalire a più di 5.000 anni fa, oltre 1.000 anni prima di quanto ritenuto finora: questo antichissimo conflitto si sarebbe svolto nell’area settentrionale dell’attuale Spagna, protraendosi probabilmente per molti mesi. Le prove sono nei resti di più di 300 individui, sepolti insieme in una grotta nella regione della Rioja Alavesa e vissuti tra 5.400 e 5.000 anni fa, che mostrano molte ferite compatibili con un esteso conflitto. Lo studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports e guidato dall’Università spagnola di Valladolid, ipotizza anche possibili cause, tra cui la tensione tra diversi gruppi culturali nella regione.
La natura dei conflitti durante il periodo del Neolitico (tra 9.000 e 4.000 anni fa) rimane ancora oscura. Precedenti ricerche suggerivano che consistessero soprattutto in brevissime incursioni di non più di qualche giorno, che coinvolgevano piccoli gruppi di 20-30 individui. Per scoprire qualche dettaglio in più, i ricercatori guidati da Teresa Fernández‑Crespo hanno riesaminato i resti di 338 individui appartenenti a un’unica grande sepoltura di massa, dove erano state scoperte anche 52 punte di freccia.
I risultati evidenziano che più del 23% degli individui presenta ferite alle ossa, e oltre il 10% di queste sono ferite che non mostrano segni di guarigione: sono quindi avvenute circa al momento della morte. Percentuali che risultano sostanzialmente più elevate rispetto a quelle stimate per l’epoca. Inoltre, la maggior parte delle ferite sono state riscontrate in maschi adulti o adolescenti. Questi fattori, considerati insieme, suggeriscono che molti degli individui potrebbero essere stati vittime di una guerra e i ricercatori sostengono che la percentuale relativamente elevata di ferite parzialmente guarite indica che il conflitto è probabilmente durato parecchi mesi.
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