Un drago volante con ali gigantesche e lunghi affilati denti: è l'immagine di un pterosauro, rettile volante che viveva a fianco dei cugini dinosauri nell'Era Mesozoica, iniziata 252 milioni di anni fa.
Ora in Australia gli scienziati hanno ristudiato i resti fossili di due pterosauri, scoperti negli anni 1980 e datati a 107 milioni di anni fa. E hanno accertato che si tratta dei resti più antichi di pterosauro finora portati alla luce in questo continente. Uno dei fossili è un piccolo osso di ala, il primo appartenente a un individuo giovane finora ritrovato in Australia. L'altro è parte di un osso pelvico, appartenente a un pterosauro adulto con un'apertura alare di oltre due metri.
I fossili erano stati scoperti presso Capo Otway a sud di Melbourne in una scogliera sul mare, da un team dell'Istituto di ricerca del Museo statale del Victoria. Non erano stati finora trattati in una ricerca scientifica a revisione paritaria, che è stata ora pubblicata su Historical Biology.
Per decenni i resti erano rimasti nella collezione del Museo del Victoria, finché la studentessa di paleontologia Adele Portland, della Curtin University di Perth ha deciso di descriverli e analizzarli formalmente come parte del suo PhD. La ricercatrice ha comparato i fossili, datati a 107 milioni di anni fa, con resti di altri pterosauri conosciuti. E ha concluso che l'osso pelvico apparteneva a un pterosauro adulto con un'apertura alare di almeno due metri, mentre l'osso di ala è molto piccolo riguardo a ossa di adulti e ha concluso che appartenesse ad un esemplare giovanile con un'apertura alare di un metro, il primo a essere scoperto in Australia.
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