Un microscopio ottico di nuova generazione riesce ad analizzare la composizione chimica dei campioni e apre cosi' la strada a nuove prospettive nelle Scienze della vita e nella ricerca sui materiali. Pubblicato sulla rivista Optica, il risultato e' stato ottenuto grazie alla ricerca coordinata dall'Italia, con l'Istituto di fotonica e nanotecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano, e alla quale hanno il Politecnico di Milano, Columbia University e Standford University.
Il nuovo microscopio permettera' , per esempio, di studiare i materiali innovativi a due dimensioni o di analizzare le microplastiche, come quelle rinvenute nell'ambiente e all'interno di tessuti animali. Questo e' possibile perche' la tecnologia alla base dello strumento permette di superare il lungo tempo, pari a un secondo per ogni punto, necessario ai microscopi tradizionali per acquisire un'immagine dettagliata del campione.
Per analizzare ogni punto, infatti, finora era necessario acquisire una scansione della sua superficie. Adesso diventa possibile misurare in parallelo tutti i punti del campione, rimuovendo i filtri spaziali o spettrali impiegati nelle tecniche tradizionali: questo metodo, basato sulla tecnica chiamata 'interferometria', combina un'elevata efficienza alla possibilita' di acquisire contemporaneamente piu' dati sullo stesso campione.
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